Australia, aspettative inflazione consumatori in calo a febbraio

Nel mese di febbraio le aspettative di inflazione dei consumatori in Australia sono scese al livello più basso dall’aprile scorso. Negli USA segnali ancora positivi dal mercato del lavoro, mentre prosegue la fase di raffreddamento del settore immobiliare. Questo ed altro nella K Briefing di oggi.

Australia, numeri in calo per il mercato del lavoro a gennaio. Nel mese di gennaio il tasso di disoccupazione in Australia è salito al 3.7% dal 3.5% del mese precedente, peggio delle attese. Gli occupati sono scesi di 11.5 mila unità, frutto di un calo netto dei contratti a tempo pieno non controbilanciati dall’aumento di quelli a tempo parziale. Scende di un decimo anche il tasso di partecipazione.

Australia, aspettative inflazione consumatori in calo a febbraio. Nel mese di febbraio le aspettative di inflazione dei consumatori australiani sono scese al 5.1% dal 5.6% del mese precedente, livello più basso dall’aprile del 2022. Rimangono deboli le aspettative di crescita dei salari, con i consumatori che si attendono un incremento della busta paga di solo l’1% nei prossimi mesi.

USA, mercato del lavoro. Ancora numeri molto bassi per le nuove richieste di sussidi di disoccupazione negli USA. La scorsa settimana sono state 194mila, sotto le attese ed ancora sotto la soglia delle 200 mila unità per la quinta settimana consecutiva. Sostanzialmente stabile anche il livello dei sussidi continuativi, la scorsa settimana erano 1,696 milioni, 16mila in più rispetto alla settimana precedente.

USA, nuovi cantieri residenziali ancora in calo a febbraio. Nel mese di febbraio i nuovi cantieri residenziali negli USA sono scesi del 4.5% su base mensile, toccando il livello più basso dal giugno del 2020 e registrando la flessione mensile più pronunciata dal luglio dello scorso anno. Poche novità sono da attendere per i prossimi mesi, con le richieste di concessione edilizia salite di appena lo 0.1% a febbraio su base mensile, dopo tre mesi consecutivi di cali sostanziosi.

USA, prezzi alla produzione nel mese di gennaio. L’indice dei prezzi alla produzione USA torna a salire nel mese di gennaio dopo il -0.2% di dicembre. L’ultima variazione registrata è di +0.7%, la maggiore dal giugno scorso e tre decimi sopra le attese del mercato. Aumenta anche il tasso core che registra un +0.5% a gennaio su base mensile, due decimi oltre le attese. Su base tendenziale continua il raffreddamento dei prezzi con l’indice PPI salito a gennaio del 6% contro il 6.5% del mese precedente, ma ben 6 decimi più alto di quanto ci si attendesse. Anche dai prezzi alla produzione, quindi, arrivano segnali di un cammino piuttosto lento nella discesa dei prezzi negli USA.

USA, Philly Fed rimane in territorio positivo a febbraio. Le aspettative per l’andamento dell’attività economica nell’area di Philadelphia rimangono in territorio positivo anche nel mese di febbraio, ma fanno registrare un calo di oltre tre punti, da 4.9 a 1.7. Il sondaggio della FED ricalca quanto visto ieri con l’Empire State Index, anche se con una più marcata decelerazione dei nuovi ordini. In calo la componente occupazione, mentre la pressione sui prezzi torna a rialzarsi. La percezione della condizione attuale rimane per il sesto mese consecutivo in zona negativa con l’indice che passa da -8.9 a -24.3. Infine scende per il secondo mese consecutivo la componente che monitora gli investimenti aziendali.

Foto di LeutherCommerce

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