Gran Bretagna, recessione tecnica evitata nel quarto trimestre 2022

Per la Gran Bretagna recessione tecnica evitata nel quarto trimestre 2022 che si è chiuso con una variazione nulla del PIL. In Cina l’inflazione torna sopra il 2%, mentre negli USA la fiducia dei consumatori migliora a febbraio ma le aspettative si fanno più incerte. Questo ed altro nell’ultima K Briefing della settimana.

Cina, inflazione cresce anche nel mese di gennaio. Nel mese di gennaio l’inflazione in Cina si è portata al 2.1% su base annua, in accelerazione per il secondo mese consecutivo ma di un decimo inferiore alle attese del mercato. L’inflazione aumenta sia sul fronte dei beni alimentari, sia su quello dei beni non alimentari. Al netto delle componenti più volatili del paniere, il tasso core sale a gennaio all’1% dallo 0.7% del mese precedente. Su base mensile il livello dei prezzi al consumo è salito dello 0.8%, un decimo oltre le attese ed al livello più alto dal gennaio del 2021. Segnali opposti arrivano dall’indice dei prezzi alla produzione che nel mese di gennaio registra il quarto mese di calo consecutivo; un -0.7% che supera di due decimi le attese del mercato. La domanda debole, rappresentata dal calo dei prezzi dei beni di consumo e di quelli durevoli, si aggiunge ad un generale ribasso dei costi delle materie prime.

Gran Bretagna, recessione tecnica evitata nel quarto trimestre 2022. La Gran Bretagna ha chiuso il quarto trimestre del 2022 con una crescita nulla, il minimo necessario per evitare i due trimestri consecutivi con il segno meno e quindi l’entrata in recessione tecnica. Nel complesso il PIL nel 2022 è cresciuto del 4%, tre punti in meno rispetto a quanto realizzato l’anno precedente. Il livello del prodotto interno lordo inglese rimane di quasi un punto percentuale sotto i valori pre-pandemia. Una leggera crescita dei consumi (+0.1% quella delle famiglie) bilancia uno stallo del settore servizi ed una perdita nel settore industriale. In crescita la produzione del settore costruzioni mentre dal commercio internazionale continua ad arrivare un contributo negativo al PIL. Numeri se non neri, grigio scuri: la produzione industriale a dicembre è scesa del 5.7% su base annua, quella manifatturiera è rimasta ferma nell’ultimo mese dell’anno rispetto al mese precedente.

Canada, mercato del lavoro nel mese di gennaio. Nel mese di gennaio l’economia canadese ha creato 150 mila nuovi posti di lavoro, la stragrande maggioranza a tempo pieno; un dato nettamente superiore alle aspettative e massimo incremento mensile dal febbraio dell’anno scorso. A creare occupazione sono soprattutto i settori del commercio (sia ingrosso che retail). La disoccupazione resta ferma al 5% con il tasso di partecipazione che sale al 65.7%, massimo da maggio scorso. La paga oraria è cresciuta su base annua del 4.5%, un dato in rallentamento rispetto al mese di dicembre, un decimo sopra le attese.

USA, migliora fiducia dei consumatori a febbraio. La stima preliminare dell’indice di fiducia dei consumatori elaborato dall’università del Michigan registra un netto rialzo per il mese di febbraio. L’indicatore passa da 64.9 a 66.4, massimo da 13 mesi a questa parte. A migliorare è la percezione della condizione attuale, mentre le aspettative per i prossimi mesi calano. A pesare sono la preoccupazione che il mercato del lavoro volga prima o poi al peggio e che i prezzi rimangono sostenuti ancora a lungo. Le aspettative di inflazione a 12 mesi, infatti, registrano un aumento rispetto a gennaio: al 4.2% dal 3.9% precedente; stabile l’aspettativa di inflazione a 5 anni (2.9%). I livelli di fiducia dei consumatori rimangono sotto la media storica del sondaggio, mentre rispetto ad un anno fa l’indicatore ha registrato un miglioramenti di sei punti percentuali.

Foto di Peggy und Marco Lachmann-Anke

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