Sfondo scuro Sfondo chiaro

USA, inflazione nel mese di ottobre scende oltre le attese

In Ottobre l’inflazione USA scende ancora e lo fa battendo le attese. Continuano ad accelerare i prezzi dei servizi. Anche in Brasile la corsa dei prezzi subisce un rallentamento, toccando il minimo da marzo 2021. Questo ed altro nella K Briefing di oggi.

Australia, aspettative di inflazione in crescita ad novembre. Nel mese di novembre le aspettative di inflazione dei consumatori australiani sono salite al 6% dal 5.4% del mese precedente. Si tratta del primo aumento dal giugno scorso e del valore più alto dal luglio scorso. Due sono i dati interessanti del sondaggio condotto dal Melbourne Institute. Da un lato aumeta la quota di incerti, vale a dire di consumatori che non sanno indicare una tendenza dei prezzi per i prossimi 12 mesi; dall’altro lato è aumentata la percentuale di chi vede i salari crescere molto meno rispetto all’inflazione. Potenzialmente importanti le implicazioni sul fronte dei consumi di queste due tendenze.

Brasile, inflazione continua a rallentare ad ottobre. Il tasso di inflazione annuo in Brasile è sceso al 6.47% nel mese di ottobre, in linea con le attese ed oltre un punto in meno rispetto al mese precedente. Si tratta del quarto dato in calo consecutivo e del livello più basso dal marzo del 2021. Su base mensile si registra invece un ritorno alla crescita dopo tre mesi di segno meno: +0.59% dal -0.29% del mese precedente, dato leggermente superiore alle attese.

USA, inflazione nel mese di ottobre scende oltre le attese. Si consolidano i segnali di raffreddamento dell’inflazione negli USA. Il tasso annuo cala al 7.7%, tre decimi meglio delle attese e mezzo punto sotto il dato di settembre. Si tratta del livello più basso dallo scorso gennaio e del quarto mese consecutivo di numeri in calo. La pressione sui prezzi rimane comunque ancora molto elevata. Il dato core scende al 6.3% dal 6.6% del mese precedente, due decimi meglio delle attese. Su base mensile la variazione è stata dello 0.4%, stessa percentuale del mese precedente. I dati diffusi oggi mostrano un rallentamento sui prezzi dei beni (tra cui cibo e carburante) ma poche novità sul fronte dei servizi (come assicurazioni e cure mediche). La battaglia della FED potrà dirsi avviata alla vittoria quando arriveranno segnali di raffreddamento anche dal settore servizi, e si sa che qui i prezzi tendono ad essere più vischiosi. Difficile pensare ad una pausa nei rialzi già a dicembre, ma sicuramente potrebbe esserci un ritocco molto ridimensionato rispetto a quelli visti sino ad ora.

USA, mercato del lavoro. Ancora calma piatta sul fronte dei sussidi di disoccupazione. La scorsa settimana si sono registrate 225mila nuove richieste, tutto sommato in linea con le settimane precedenti anche se il risultato supera le attese e segna il massimo da 5 settimane a questa parte. La media a 4 settimane rimane sotto i 220 mila. I sussidi continuativi salgono per la quarta settimana consecutiva, fermandosi a poche migliaia di unità da quota 1,5 milioni, livelli di inizio primavera scorsa.

Foto di Pexels

Resta aggiornato

Gli ultimi articoli di Ekonomia.it direttamente nella tua casella mail. Iscriviti qui sotto.
I dati trasmessi attraverso questo modulo sono trattati secondo la nostra privacy policy, in linea con la normativa vigente. Per nessun motivo verranno ceduti a terze parti o utilizzati per l'invio di messaggi di natura commerciale.
Post precedente

S&P500, nei risultati del terzo trimestre 2022 la "lotta" tra domanda e costi

Post successivo

Transizione energetica, quel legame tra investimenti ed incertezza

Pubblicità