Green bond, opportunità per le economie emergenti

Il report confezionato da Amundi conferma il trend in ascesa dei green bond e le grandi opportunità per le economie emergenti.

Il 2021 è stato un anno di rimbalzo per il mercato dei green bond. A livello globale le emissioni di obbligazioni green, social, sustainability, and sustainability-linked (GSSS) hanno toccato quota 1,1 trilioni di dollari, praticamente il doppio rispetto al 2020. Una crescita che descrive in parte il fenomeno ESG. Sul fronte azionario, infatti, vanno tenuti in considerazione i 425 milioni di capitale gestito in strumenti “sostenibili” nel 2021 (per l’85% fondi). Tanti, tanti soldi. E le economie emergenti in tutto questo stanno trovando nuovi canali di finanziamento.

A raccontarci la situazione è Amundi nel suo “Emerging Market Green Bonds Report“. Alcuni numeri meritano di essere citati. Con 95 miliardi di dollari di emissioni, il 2021 è stato un anno record per i green bond delle economie emergenti. Nel 2020 il totale si era fermato a 41 miliardi di dollari, nel 2019 aveva superato di poco i 50 miliardi di dollari. Una progressione che si fa ancora più imponente se consideriamo nel calcolo anche tutti gli altri membri della famiglia delle obbligazioni sostenibili. Le emissioni complessive di GSSS per le economie emergenti nel 2021 sono state pari a 159 miliardi di dollari, quasi tre volte quelle del 2020. La Cina fa la parte del leone con il 63% delle emissioni di green bond, seguono a debita distanza altre importanti economie come India, Brasile, Cile, Polonia e Repubblica Ceca.

Ad attirare gli investitori la resilienza dimostrata dalle emissioni green degli emergenti alle dinamiche dei tassi di interesse. Nel 2021 il total return dei bond sostenibili ha battuto di 77 punti base quello del paniere generale degli emergenti, contro un premio globale che si aggira sui 3,4 punti base.

E malgrado le complicazioni geopolitiche, spiega il report di Amundi, le previsioni per il prossimo anno sono ancora orientate alla crescita, con le emissioni che potrebbero toccare i 150 miliardi di dollari solo per i green bond. Numeri importanti che significano soldi freschi da investire nella transizione energetica, ma anche una via innovativa e ricca di opportunità per tutti quei paesi alle prese con la ristrutturazione del debito. E’ il caso, citato nel report, del Belize. La ristrutturazione del debito del piccolo stato caraibico passa attraverso l’emissione di obbligazioni green collegate a progetti di conservazione della biodiversità marina e della tutela del paesaggio costiero.

Foto di Pexels

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