Eurozona, produzione industriale di marzo peggio delle attese

Nel mese di marzo la produzione industriale dell’Eurozona è scesa oltre le attese, con un calo pesante per la Germania. In Cina niente taglio dei tassi ma nuova liquidità per il sistema. Questo ed altro nella prima K Briefing della settimana.

Cina, niente taglio dei tassi ma nuova iniezione di liquidità nel sistema. La banca centrale cinese sceglie di non intervenire sui tassi di interesse anche di fronte a dati sull’inflazione in netto rallentamento. Il riferimento rimane al 2.75% ma la liquidità a disposizione del sistema aumenta. La banca, infatti, ha attivato una linea di credito ad 1 anno da 125 miliardi di yen, destinata a rimpiazzare quella da 100 miliardi in scadenza nelle prossime settimane. Inoltre è stata messa a disposizione ulteriore liquidità per 2 miliardi di yuan attraverso repo a sette giorni al 2% di interesse.

Eurozona, produzione industriale di marzo peggio delle attese. Nel mese di marzo la produzione industriale dell’Eurozona è scesa del 4.1% su base mensile, primo segno meno dopo due mesi consecutivi di crescita e risultato molto peggiore delle attese del mercato (-2.5%). Si tratta del peggior dato dal luglio dello scorso anno ed è dovuto a due fattori principali: il calo della produzione di beni capitali ed una performance estremamente negativa di alcuni paesi tra cui l’Irlanda e – soprattutto – la Germania (-3.1%). Su base annua la produzione industriale è scesa a marzo dell’1.4%, peggio delle attese ed in controtendenza rispetto ai due mesi precedenti.

USA, indice Empire State di maggio. Pesante frenata per l’indice Empire State sull’attività economica nell’area di New York. Dopo il rimbalzo di aprile l’indicatore curato dalla FED scede sui minimi da quattro mesi, a -31.8 punti contro attese di -3.75. In rallentamento tutte le principali componenti, con i nuovi ordini e le spedizioni che passano dalla lettura positiva nel mese scorso ad un segno meno significativo. In ulteriore rallentamento le componenti relative all’occupazione ed alle scorte, mentre sul fronte dei prezzi si registra un leggero aumento della pressione inflazionistica. Ai minimi a tre anni la spesa programmata per impianti, mentre le aspettative per i prossimi sei mesi non sembrano indicare grossi miglioramenti in vista.

Foto di Simon

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