Sondaggi PMI, letture miste dalla stima preliminare di luglio

La lettura preliminare di luglio dei sondaggi PMI offre indicazioni miste sull’andamento delle principali economie globali. Prevale una stabilizzazione della fase di espansione, con il settore servizi ancora esposto alle dinamiche della pandemia. Questo ed altro nell’ultima K Briefing della settimana.

Sondaggi PMI, letture miste dalla stima preliminare di luglio. Nuovi record e rallentamenti. E’ una lettura mista quella che emerge dalle stime preliminari dei sondaggi PMI di luglio. Come al solito vediamo la situazione nei principali paesi.

Australia. Nel mese di luglio sia il settore manifatturiero che quello dei servizi mostrano una frenata del ritmo di espansione. La manifattura cede sul fronte della produzione e degli ordini ed il PMI scende a 56.8, secondo mese consecutivo di calo. Il settore servizi, complici le nuove restrizioni anti-covid, piomba dopo dieci mesi in zona contrazione. Nel complesso il settore privato australiano paga la pessima condizione dei servizi e scende sotto la soglia dei 50 punti per la prima volta dall’agosto del 2020.

Eurozona. La manifattura si conferma su livelli di espansione record e migliora considerevolmente il settore servizi. Potremmo riassumere così i sondaggi PMI di luglio per la Zona Euro. La manifattura rimane per il quinto mese consecutivo sopra quota 60, in leggera diminuzione rispetto al record di giugno e registrando il valore più basso dal marzo scorso. A pesare sono ancora le difficoltà della supply chain. Sul fronte dei prezzi sembra di poter intravedere un rallentamento dell’inflazione di input, mentre prosegue il ricarico dei maggiori costi sui prezzi finali di vendita. Il settore servizi dell’Eurozona vive i suoi mesi di ritorno alla “quasi” normalità ed il PMI sale sopra quota 60, toccando i massimi da 15 anni a questa parte. Crescono nuovi ordini e occupazione, ma continuano a crescere a ritmo sostenuto anche i prezzi. Nel complesso il settore privato della zona Euro registra un PMI in solida fase di espansione a quota 60.6, maggior rialzo dal luglio del 2000, sesto mese consecutivo in miglioramento. Tra i paesi del blocco brilla la Germania, il cui settore servizi tocca il record storico nella serie dei PMI a quota 62.2 e trascina ai massimi storici anche l’indice composite (62.5). In leggera flessione tutte le letture francesi.

Gran Bretagna. Segnali di frenata per l’economia britannica dai PMI di luglio. Il sondaggio di IHS Markit mostra un peggioramento sia nella manifattura che nei servizi, pur mantenendosi agevolmente sopra quota 50. La manifattura soffre i disguidi della supply chain, gli ordinativi si mantengono sostenuti ma le aziende fanno fatica a reperire materie prime e componenti. Ne deriva un ritardo nelle consegne ed un aumento degli arretrati. Come per l’Eurozona si intravede un rallentamento dell’inflazione degli input, ma le aziende continuano a trasferire i costi sui prezzi finali. Anche il settore servizi frena, in parte pesa la fine della “moratoria fiscale” sulle compravendite immobiliare, mentre ancora non è possibile contabilizzare l’effetto delle maxi riaperture di metà luglio. Le aziende denunciano una grossa difficoltà nel reperire lavoratori, mentre sul fronte dei prezzi l’inflazione continua a salire. Nel complesso il settore privato inglese rimane in espansione ma rallenta. Il PMI scende dopo tre mesi sotto la soglia dei 60 punti, collezionando il secondo mese di calo consecutivo. Da segnalare la brusca discesa della fiducia delle imprese, che tocca i minimi dall’ottobre del 2020.

USA. Migliora marginalmente la manifattura ma frena l’espansione del settore servizi. Questa la fotografia di luglio dei sondaggi PMI IHS Markit per gli Stati Uniti. Il settore dei servizi registra il secondo mese di calo consecutivo e torna sotto quota 60 per la prima volta da febbraio scorso. Nel complesso il settore privato USA rimane in solida fase di ripresa, ma il ritmo rallenta: 59.7, prima volta sotto i 60 punti da marzo, secondo mese di calo consecutivo.

Gran Bretagna, vendite al dettaglio tornate a crescere in giugno. Le vendite al dettaglio nel Regno Unito sono tornate a crescere nel mese di giugno: +0.5% mensile dopo il -1.3% di maggio. A salire molto sono state le vendite di beni alimentari e di carburanti, spinti probabilmente anche da Euro 2020. Su base annua le vendite al dettaglio sono aumentate del 9.7%, dal febbraio 2020 l’aumento è del 9.5%. I consumatori, intanto, sembrano sempre più ottimisti. Il sondaggio GfK di luglio registra un indice della fiducia a -7 dal -9 del mese precedente, il livello più alto dal febbraio del 2020.

Foto di Bohdan Chreptak

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