Sustainable Recovery Tracker (IEA): ancora pochi i finanziamenti per la transizione energetica

L’International Energy Agency (IEA) ricorda nel suo Sustainable Recovery Tracker che solo il 2% dell’intero pacchetto di stimoli fiscali stanziati per contrastare la pandemia è andato a finanziare progetti di transizione energetica. Qualcosa, ma troppo poco per l’obiettivo zero emissioni entro il 2050.

Per supportare l’economia mondiale nella difficile crisi scatenata dalla pandemia i governi hanno messo sul piatto, dati di fine secondo trimestre 2021, una cifra di 2.4 trilioni di dollari. L’agenzia internazionale per l’Energia ha voluto verificare quanta parte di questo fiume di denaro sia stato destinato allla transizione energetica. Il risultato, pubblicato recentemente nel Sustainable Recovery Tracker, si presta a differenti letture.

Innanzittutto il dato: di quei 2,4 trilioni di dollari meno del 15% è stato speso per lo sviluppo di progetti ad energia pulita, vale a dire 380 miliardi di dollari. Percentuale che si fa ancora più piccola, il 2%, se si considera anche il pacchetto di aiuti per la stabilizzazione dei mercati finanziari (uno sforzo complessivo di 16 trilioni di dollari). Poco o tanto? Dall’IEA provano a dare un colpo al cerchio ed uno alla botta. Si tratta certamente di un buon inizio, è pur sempre un aumento del 30% rispetto alla spesa media degli anni scorsi, ma ci sono due problemi. Primo, con questo ritmo di investimenti l’obiettivo zero emissioni per il 2050 rimane una chimera e, secondo, la stragrande maggioranza di questi 380 miliardi di dollari sono stati spesi nelle economie avanzate. Il che è un bene, ma tutti sanno che è tra le economie emergenti che si annida la maggiore fame di energia e la più stringente necessità di avviare una transizione green.

L’International Energy Agency snocciola numeri preoccupanti. Per raggiungere il target zero emissioni nel 2050 servono, ad esempio, 334 miliardi di dollari per l’efficientamento degli edifici. Attualmente i governi dei 50 paesi monitorati dall’IEA ne hanno spesi solo 23 e stanziati altri 83. In generale il gap tra quanto necessario e quanto speso/stanziato risulta elevato per tutte le voci prese in considerazione dall’Agenzia, dai trasporti alla produzione di energia elettrica. Nel complesso il 65% dei finanziamenti necessari per il raggiungimento degli obiettivi di zero emissione non è ancora stato stanziato.

Altro tassello fondamentale per provare a centrare l’obiettivo 2050 è il mantenere le emissioni dannose nell’atmosfera sotto i volumi record del 2018. Ma, avverte l’IEA, se non si porrà mano al portafoglio in maniera rapida e corposa, c’è il serio rischio che nel 2023 i volumi di emissioni raggiungano un nuovo record e continuino a salire. L’analisi dell’Agenzia ci dice che senza la spesa pubblica già messa sul campo avremmo 800 milioni di tonnellate di emissioni dannose in più; al tempo stesso, però, con questi ritmi di spesa, ne rimangono 3.5 miliardi di tonnellate di troppo per raggiungere l’obiettivo 2050.

Foto di Pexels

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