Scolarizzazione ed apprendimento. C’è una bella differenza

Scolarizzazione ed apprendimento non sono la stessa cosa e la crescita economica di un paese è strettamente legata alla seconda. Una ricerca ci ricorda che nel mondo, mentre aumenta il tasso di scolarizzazione, i progressi sono pochi sul fronte dell’apprendimento.

Le scuole chiuse da mesi per colpa della pandemia, ragazzi ed insegnanti costretti ad inventarsi in poco tempo un modo differente di fare lezione. Se ne è parlato tanto e tanto se ne continuerà a parlare anche nei prossimi mesi. Di problemi ne stanno emergendo molti ed in diversi ambiti. Dal punto di vista economico ci si chiede quanto inciderà nel futuro lavorativo dei nostri figli questo anno abbondante di scuola a singhiozzo. In altre parole, sicuramente un po’ aride, ci si domanda come la pandemia influenzerà lo sviluppo del capitale umano nei prossimi decenni.

Ma occorre fare attenzione, perchè la pandemia – in molti casi – sta solo ingigantendo problemi già presenti nelle società. Il funzionamento della scuola, nel nostro paese ma non solo, è un cruccio che ci portiamo dietro da tanto tempo. Una delle domande fondamentali è: basta aumentare il tasso di scolarizzazione per migliorare la – perdonate la bruttissima espressione – crescita del capitale umano del paese?

Istintivamente la risposta è no, non basta. E l’istinto non è sulla strada sbagliata: scolarizzazione ed apprendimento, quest’ultimo vero lievito per la formazione dei ragazzi, non sono la stessa cosa. Una ricerca condotta da Noam Angrist, Simeon Djankov, Pinelopi Goldberg, Harry Patrinos, offre un bel supporto alla nostra risposta istintiva. In “Measuring human capital: Learning matters more than schooling“, gli autori hanno analizzato un po’ di dati, cercando di capire perchè a fronte di tassi di scolarizzazione crescenti non corrisponda un significativo miglioramento della crescita economica di un paese.

Mettendo assieme un database basato su indicatori di apprendimento per oltre 164 paesi (98% della popolazione mondiale), i ricercatori hanno potuto verificare come l’aumento del tasso di scolarizzazione non sia stato seguito in maniera stringente dagli indicatori di apprendimento. La situazione è molto preoccupante soprattutto nelle economie emergenti e low income. Nella ricerca, ad esempio, si mostra come il tasso di scolarizzazione in Nord Africa e Medio Oriente sia aumentato del 98% nel primo decennio del 21° secolo. Nello stesso intervallo di tempo, però, il tasso di apprendimento è rimasto sostanzialmente stabile. La situazione non è molto più rosea nelle economie avanzate. Nel vecchio continente il livello di apprendimento è rimasto invariato dal 2000 al 2015 (con un tasso di scolarizzazione aumentato di oltre un punto percentuale). Nel Nord America il livello di apprendimento è addirittura in decrescita.

Scolarizzazione ed apprendimento non sono la stessa cosa. Senza apprendimento l’innovazione e la tecnologia di un paese diventano miraggi, e la crescita economica sempre più debole e dipendente dall’esterno. In un periodo nel quale si parla molto di ricostruzione, un capitolo andrebbe dedicato proprio al mondo della scuola: dalle infrastrutture alle competenze degli insegnati, fino ai metodi di valutazione degli studenti.

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