Massa monetaria e inflazione. Il ruolo della velocità di circolazione della moneta

L’aumento della massa monetaria, conseguenza di una politica monetaria espansiva, non si traduce in un un automatico aumento dell’inflazione. Tra le spiegazioni possibili, una prende in considerazione la velocità di circolazione della moneta

C’è uno stretto legame tra l’offerta di moneta ed i prezzi dei beni. Per dirla con Milton Friedman, l’inflazione è un fenomeno monetario. La teoria quantitativa della moneta ci dice che un aumento della moneta messa in circolazione genera un aumento dell’inflazione.

Se così stanno le cose, allora il massiccio dispiegamento di liquidità messo in campo dalle banche centrali negli ultimi mesi – per fare un solo esempio, l’aggregato M2 statunitense (banconote, depositi a breve) è cresciuto rispetto al 2019 di oltre il 20% – si dovrebbe trasformare ben presto in un’ondata inflazionistica. Cosa che, entro certi limiti, sarebbe ben gradita alle istituzioni monetarie, alle prese da molto tempo proprio con una inflazione anemica.

Tuttavia l’automaticità non è garantita. Anche nel corso della grande crisi del 2008 le banche centrali furono prodighe di manovre espansive, eppure i livelli dei prezzi si sono mantenuti bassi. Ancora si ricordano la perplessità di Ben Bernanke e Janett Yellen nel constatare che, di fronte ad una robusta ripresa dell’occupazione, l’inflazione si mantenevano ben distante dal target del 2% (la famosa “crisi” della curva di Phillips).

Una possibile spiegazione del perchè ad un aumento della massa monetaria non segua un robusto aumento dei prezzi potrebbe venire introducendo nella discussione un ulteriore elemento: la velocità di circolazione della moneta. La velocità di circolazione altro non è che il numero di volte in cui una unità di moneta passa di mano (viene scambiata) in un determinato periodo di tempo.

Se una parte della massa monetaria non viene utilizzata per l’acquisto di beni o servizi, rallentando così la velocità di circolazione, l’effetto sui prezzi di una politica monetaria espansiva sarà basso. Non è certamente un caso se, negli USA ad inflazione decrescente, la velocità di circolazione dell’aggregato M2 si è praticamente dimezzata dagli anni 90 ad oggi, con un significativo rallentamento nel periodo pandemico.

Velocità di circolazione della moneta, inflazione core e massa monetaria M2 negli USA
Velocità di circolazione della moneta, inflazione core e massa monetaria M2 negli USA dal 1996 ad oggi – Fonte: FRED St. Luis (https://fred.stlouisfed.org)

La politica monetaria funziona bene quando si tratta di stringere la cinghia, ossia di ridurre la moneta per raffreddare i prezzi, ma stenta a dare frutti significativi quando si tratta di stimolare la domanda. Aumentare la massa monetaria o rendere più facile prendere a prestito soldi non si traduce, del tutto ed in automatico, in una maggiore propensione alla spesa da parte dei consumatori.

Foto di Frauke Feind

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