Dove mettere i soldi? Dentro una montagna

Dove mettere i soldi in un periodo così incerto? Pare che qualcuno, per rispondere alla pressante domanda, abbia rivolto lo sguardo verso le Alpi. La notizia è di qualche giorno fa e, curiosità a parte, si presta ad una piccola riflessione sulla sindrome da Paperon de Paperoni.

A poco più di una ventina di chilometri a sud-est di Lucerna, una verde distesa di prati, puntellata da casette in tradizionale stile svizzero, fa da cornice al lago di Lungern. Uno specchio d’acqua dalle mille sfumature d’azzurro dal quale si può ammirare uno dei meravigliosi orizzonti alpini che la Svizzera offre ai sui visitatori.

Ed in questo orizzonte, ad attirare l’attenzione, fra non molto tempo, potrebbe essere soprattutto il massiccio del Brünig. Dalla sua vetta si apprezza una veduta spettacolare del lago, certo, ma probabilmente sarà il suo “cuore” ad essere particolarmente ammirato.

Una società svizzera, la Brünig Mega Safe AG, ha individuato nelle viscere del massiccio il posto più sicuro per stoccare le ricchezze dei propri clienti. Un’enorme caverna, larga quanto dieci campi di calcio, pronta ad accogliere mazzette di banconote, gioielli, quadri e lingotti che i facoltosi clienti – serve almeno un patrimonio da 500 mila dollari – sperano così di mettere al sicuro dal periglioso periodo che l’economia mondiale sta attraversando.

La società svizzera calcola che per iniziare la costruzione del sicurissimo caveau roccioso servono 7,5 milioni di dollari. Ma i clienti – dai privati ai musei – sembrano non mancare ed il primo deposito potrebbe essere effettuato nel giro di un anno e mezzo.

Cassette di sicurezza, caveau di banca ed ora l’ipotesi di utilizzare la pancia di una montagna per mettere a sicuro i propri assets. In tempi di incertezza – e per molti paperoni anche di tassi di interesse negativi sui depositi bancari – sembra essere una delle modalità più gettonate per rispondere alla fatidica domanda: dove mettere i soldi? Ma sarà la risposta corretta?

Questa curiosità, letta sul WSJ di qualche settimana fa, fa tornare alla mente il celeberrimo deposito nel quale Paperon de Paperoni era solito nuotare, fra flutti di monetine d’oro e bigliettoni verdi. Forse a Paperopoli l’inflazione non esisteva, ma l’idea di salvare i propri patrimoni semplicemente nascondendoli potrebbe portare ad amare sorprese.

Spesso si tende a confondere l’auto con cui viaggiamo con la benzina che inseriamo per utilizzarla. L’auto è ciò che genera la ricchezza: l’economia, l’innovazione, la tecnologia. I soldi sono uno dei tanti carburanti dell’economia. Sottrarre benzina al motore per fare scorta non farà altro che accorciare il viaggio della nostra auto. Sembra banale, eppure tra non molto, tra le placide Alpi svizzere, si comincerà a scavare.

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