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USA, Empire State Index di luglio: luci e ombre. Canada, banca centrale: due anni per il recupero

Dagli USA arriva il dato sull’Empire State Index di luglio. Il settore manifatturiero rimbalza considerevolmente ma, allo stesso tempo, occupazione ed outlook rimangono fiacchi. Per la banca centrale, l’economia canadese impiegherà due anni a recuperare dalla crisi covid-19. Questo ed altro nella K Briefing di metà settimana.

Gran Bretagna, prezzi a giugno meglio delle attese. Dopo aver toccato il minimo storico dello 0.5% a maggio, l’inflazione in Gran Bretagna riguadagna un decimale a giugno. Le attese erano, invece, per un’ulteriore riduzione a 0.4%. Ad aumentare sono stati i prezzi legati a prodotti quali videogames, farmaceutici, abbigliamento e calzature. Il dato core, senza la componente volatile dell’alimentare e dell’energia, sale di 0.2% su base mensile, con il dato annuo che si fissa a +1.4%, due decimali sopra le attese. Anche sul fronte dei prezzi alla produzione, la rilevazione di giugno batte in positivo le attese. In questo caso si registra un rallentamento della discesa dei costi degli input (-6.4% su base annua e +2.5% su base mensile) e degli output (+0.3% su base mensile e -0.6% su base annua).

USA, Empire State Index di luglio, meglio delle attese. Migliora l’indicatore dell’attività manifatturiera della zona di New York. A luglio l’Empire State Index segna 17, contro le attese che lo vedevano a 10, in recupero rispetto al -0.2 di giugno. Oltre ad essere la prima volta che l’indice torna sopra quota zero dall’inizio della pandemia, si tratta anche del livello più alto dal novembre del 2018. Analizzando le componenti, però, si intercetta ancora una enorme vena di incertezza. Se da un lato riprendono gli ordinativi, dall’altro rimane piatta la componente occupazionale. Inoltre l’outlook sui prossimi sei mesi risulta peggiorato rispetto alla lettura di giugno.

USA, tornano a salire i prezzi all’esportazione. A giugno i prezzi dei beni e servizi esportati dagli USA sono saliti dell’1.4% su base mensile. Si tratta del maggior rialzo dal 2011, legato soprattutto ai prodotti non agricoli. Il confronto con il 2019 rimane però negativo, rispetto a 12 mesi fa i prezzi export sono più bassi del 4.4%. Salgono dell’1.4% mensile anche i prezzi delle importazioni, su base annua sono più leggeri del 3,8% rispetto al giugno del 2019.

USA, produzione industriale di giugno. A giugno la produzione industriale statunitense sale del 5.4% su base mensile, segnando il maggior rialzo mese/mese dal 1959 ad oggi. E le notizie positive si fermano qui. Il confronto con febbraio scorso, ultimo mese pre-pandemia, ci dice che l’industria USA ha ancora una produzione inferiore di 11 percentuali. Sul tendenziale la differenza è di 10,82 punti percentuali in negativo rispetto al giugno 2019. Lentezza, quindi.

Canada, banca centrale stima in due anni i tempi di recupero dalla pandemia. La banca centrale canadese stima che all’economia locale serviranno almeno due anni per riprendersi completamente dalla crisi scatenata dal coronavirus. Per gli economisti dell’istituto diretto da Tiff Macklem, alla fiammata iniziale dovuta alla riapertura delle attività economiche, farà seguito un lungo periodo di assestamento. In numeri, la banca centrale canadese vede il PIL a -7.8% nel 2020, +5.1% nel 2021 e +3.7% nel 2022. Con l’inflazione che si manterrà moderatamente bassa nel corso del biennio, facile intravedere un lungo periodo di tassi bassi dalle parti di Ottawa.

Foto di Free-Photos

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