Germania, prezzi all’ingrosso in calo a giugno

Poche note macro nella giornata di oggi. In Germania i prezzi all’ingrosso rimangono deboli a giugno. In India l’inflazione scende ma meno di quanto atteso dai mercati. Questo ed altro nella prima K Briefing della settimana.

Germania, prezzi all’ingrosso in calo a giugno. Su base annua i prezzi all’ingrosso continuano a flettere. A giugno il raffronto con lo stesso mese del 2019 segna -3.3%, un calo che segue il -4.3% di maggio. “Colpevole” principale di questa tendenza è la componente energia che, anche a giugno, flette pesantemente (-23% su base annua). A livello mensile, invece, giugno è il primo mese con il segno più dopo quattro mesi consecutivi di calo, un +0.6% che rispecchia la ripartenza post-lockdown dell’economia tedesca.

India, inflazione di giugno ben oltre le attese. A giugno l’inflazione indiana si attesta al 6.09%, ben al di sopra del 5.33% atteso dai mercati. La lettura arriva assieme a quelle di aprile e di maggio e delinea comunque un trend al ribasso. Da segnalare il minimo a 8 mesi dei prezzi al consumo dei generi alimentari. Dal picco di dicembre scorso (+14.12%) l’inflazione alimentare si è quasi dimezzata, arrivando in giugno al +7.87%

Petrolio, alleggerimento tagli produzione in vista? Nella settimana appena iniziata uno degli appuntamenti principali sarà quello della riunione tecnica dell’OPEC. Stando alle indiscrezioni l’orientamento dei paesi produttori di petrolio sarebbe per un alleggerimento dei tagli alla produzione. Il progressivo ritorno alle attività dovrebbe permettere all’OPEC di aumentare gradualmente la produzione giornaliera a partire dal prossimo mese di agosto. Tra gli investitori rimangono però grossi dubbi, legati soprattutto alla velocità della ripresa economica che appare, giorno dopo giorno, sempre più lenta. Il prezzo del WTI ha aperto la settimana in ribasso dell’1%

Rame, prezzi ai massimi da oltre un anno. I prezzi del rame salgono ai massimi dall’aprile del 2019. Si direbbe una buona notizia, vista la stretta relazione tra le quotazioni del metallo e l’andamento dell’attività economica. Ma non tutto il movimento, specie quello delle ultime settimane, è legato alla ripresa dell’attività industriale. C’è stata una ripresa della domanda, soprattutto da parte cinese, ma a muovere i prezzi sono gli scioperi minacciati dai minatori cileni, impegnati in una complessa vertenza contrattuale, che si sommano alle difficoltà dell’attività estrattiva in Cile e Perù causate dalla pandemia.

Foto di fancycrave1

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