Salvare l’innovazione per ripartire velocemente

Salvare l’innovazione è fondamentale per garantire una ripresa più forte e sostenibile. La leva del credito è, da questo punto di vista, fondamentale.

Da più parti si sente ripetere che quanto sta accadendo, dal manifestarsi della pandemia alle sue conseguenze economiche, è qualcosa di completamente nuovo. Sul fronte economico abbiamo assistito, in rapida successione, ad uno shock dal lato dell’offerta e ad uno successivo dal lato della domanda, affrontati con una risposta globale “keynesiana” di enorme portata.

Di fronte alla novità del fenomeno è scattata una vera e propria corsa alla ricerca; medica ma anche economica, perchè una crisi planetaria di questo genere non può non avere conseguenze nella traiettoria di lungo periodo dell’economia mondiale. Studiarla significa anche cercare di capire quali possano essere gli ingredienti per superarla.

Una delle parole chiave in queste settimane è innovazione. Innovare significa crescere ed irrobustirsi. Dalla ricerca e dallo sviluppo arriveranno, si spera il più presto possibile, medicinali ed un vaccino per sconfiggere il cov-sars2; dall’evoluzione tecnologica si svilupperanno nuovi modelli di organizzazione del lavoro, destinati a cambiare per sempre la vita di milioni di persone.

In una recente intervista, William Tanuwijaya, fondatore del colosso ecommerce indonesiano Tokopedia, sottolineava il fatto che l’evoluzione è alla base dello sviluppo di un’impresa. L’Amazon di oggi, dice Tanuwijaya, è completamente un’altra cosa rispetto all’azienda di 10 anni fa e questo non è altro che il risultato di un processo di evoluzione.

L’innovazione è l’ingrediente principale di questo processo e va difesa, specie in questi tempi di difficoltà. Il rischio da evitare è che le aziende sperimentino un drastico calo della liquidità e che questo arrivi a ridimensionare gli investimenti. Per farlo serve anche e soprattutto il sostegno attraverso il credito. Un recente studio di Bryan Hardy e Can Sever, pubblicato dalla BIS, affronta il rapporto tra la crisi finanziaria e l’innovazione.

Gli effetti sull’innovazione di una crisi finanziaria può avere per certi versi affinità con quanto accade oggi. Lo studio sostiene che una crisi del credito, una crisi bancaria nello specifico, può avere conseguenze negative sulla capacità di sviluppare brevetti. Un peggioramento, sia in termini quantitativi che qualitativi, che può durare fino ad un decennio. Un rallentamento nell’innovazione che può farsi ancora più drastico in presenza di imprese che ricorrono sempre più spesso e massicciamente al capitale di terzi.

Foto di Michal Jarmoluk

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