Incertezza sui profitti. 1 società dello S&P500 su 3 cancella le guidance per il 2020. E tra chi sceglie di comunicare le proprie stime, quasi la metà le aggiusta al ribasso.
Incertezza è la parola che sentiamo pronunciare di più in questi tempi di pandemia. Ad usarla non sono solo i tanti negozianti alle prese con la riapertura post lockdown, o la comunità scientifica nel tentativo di capire come si comporterà nei prossimi mesi il COV-SARS2.
Con l’incertezza si trovano a fare i conti anche le società quotate ed un esempio lampante ci viene dai dati raccolti dal FactSet sui profitti delle società appartenenti allo S&P500. Assieme ai conti trimestrali, infatti, vengono comunicate generalmente le guidance, vale a dire le prospettive sull’evoluzione dei profitti aziendali nei trimestri a venire.
Cos’è successo nelle scorse settimane per le società dello S&P500? Stando ai dati raccolti e pubblicati nella rubrica Insight di FactSet, poco più della metà delle società ha toccato l’argomento guidance per il 2020. Di queste ben il 64% – 1 su 3 – lo ha fatto per comunicare di aver cancellato le proiezioni sui profitti dei prossimi trimestri dell’anno. Quasi tutte hanno giustificato la decisione con l’incertezza dovuta alla pandemia di covid-19.
Guardando il dato dal punto di vista settoriale, l’industriale ed i consumi discrezionali sono quelli con il maggior numero di società costrette a sospendere ogni valutazione sui prossimi mesi.
Tra chi ha comunque deciso di fare una previsione, aggiunge FactSet, solo 9 hanno comunicato un miglioramento di prospettive rispetto alle guidance precedenti; 40 hanno lasciato invariate le proprie previsioni, mentre 42 hanno deciso di assumere un profilo prudenziale, abbassando i numeri sui profitti futuri.
In questo caso, uno sguardo sui settori ci dice che il maggior numero di società con comunicazione sulle guidance appartiene al comparto delle utilities e a quello dell’healthcare.
Un quadro, quindi, nel quale l’incertezza sui profitti la fa da padrona, assieme ad un generale atteggiamento di prudenza. Questo si riflette nei numeri. La stima dell’EPS (earning per share) per il 2020 è attualmente a 128,4 dollari, in netto ribasso rispetto a quella al 31 dicembre scorso (177,81$). Valore che, se confermato, sarebbe il più basso dal 2016.
Foto di Hans Braxmeier