Mentre le borse provano a farsi forza sulle notizie di prossimi interventi della politica fiscale, in Germania l’indice Zew sprofonda a marzo, rievocando gli spettri del 2008. Negli USA il dato sulle vendite al dettaglio mostra debolezza ancor prima dell’arrivo del covid-19. Questo ed altro nella K Briefing odierna.
Germania, indice Zew sprofonda. Fiducia investitori giù. A marzo l’indice redatto dall’istituto Zew scende a quota -49.5 dall’8.7 di febbraio. Si tratta del livello più basso dal 2011. Scende vistosamente anche la percezione della situazione attuale, a segnalare il propagarsi delle preoccupazioni legate al coronavirus. Il dato scende a -43.1 da -15.7; a livello statistico una combinazione così negativa dei due dati non si registrava dalla crisi finanziaria del 2008.
Eurozona, fiducia investitori. Crolla a marzo anche l’indice Zew sulla fiducia degli investitori nell’eurozona. Da 10.4 a -49.5 portandosi ai minimi dal dicembre del 2011. Il 67.9% degli intervistati dichiara di attendersi un peggioramento delle condizioni economiche nei prossimi mesi. Crolla anche la percezione della situazione attuale (-48.5) e scendono anche le aspettative sui prezzi (-46.9). Dati che fotografano in maniera chiara l’impatto sulle aspettative dell’attivarsi dei focolai di covid-19 in occidente e che spiega i movimenti bruschi dei mercati azionari.
Vendite al dettaglio USA, doppiamente negative. Brutto il dato mensile sulle vendite al dettaglio statunitensi, a febbraio si registra un calo dello 0.5%, contro attese di +0.2%. Escludendo automobili, energia e costruzioni la variazione è nulla. Il dato è il peggiore da dicembre 2018 e ci dice due cose: la domanda interna americana cominciava a dare segni di sofferenza già prima dell’arrivo del covid-19; considerando la portata dei consumi interni rispetto al PIL USA ed intravedendo il tipo di effetto che le restrizioni da pandemia porteranno con sé, è plausibile aspettarsi una ricaduta sul PIL già nel primo trimestre (più pesante nel secondo), come ipotizzato da alcune analisi. A febbraio torna a crescere la produzione industriale (+0.6% su mese), spinta dal settore automotive e soprattutto dal settore utilities.
UK, cresce (a sorpresa) la disoccupazione. A gennaio il tasso di disoccupazione inglese è passato dal 3.8% al 3.9%, con 63mila nuovi disoccupati. Il numero dei lavoratori cresce di 180mila unità su base trimestrale, portanto il totale degli occupati a 32,99 milioni, livello record. In accelerazione anche i salari (+3.1% su base mensile i salari compresi bonus).
Banche centrali. Ancora tagli. La banca centrale polacca taglia di 50 punti base il tasso di riferimento, portandolo all’1%, nuovo minimo record. In Turchia settima sforbiciata consecutiva ai tassi repo ad una settimana, 100 punti base in meno al 9.75%
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