Nella giornata pochi gli spunti macro. Dagli USA dati non particolarmente positivi sugli ordini di beni durevoli. Capitolo petrolio, a Vienna in corso il vertice OPEC +, con la Russia che, per il momento, si oppone a ulteriori tagli della produzione. Questo ed altro nella penultima K Briefing della settimana.
USA. Diminuiscono i tagli di posti di lavoro annunciati. Il Challenger Job Cuts scende del 16.3% rispetto al mese precedente, il 26% in meno rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Complessivamente da inizio 2020 sono stati annunciati circa 124mila tagli di posti di lavoro. Dato da tenere a mente nei prossimi mesi, quando l’effetto coronavirus avrà iniziato a farsi sentire anche negli Stati Uniti.
Sempre sul fronte lavoro, la produttività nell’ultimo trimestre 2019 è salita dell’1.2% mentre il costo per unità di prodotto è salito meno delle attese a +0.9%. Output cresciuto del 2.4% (malgrado una contrazione del manifatturiero dello 0.4%), ore lavorate a +1.2%. La media a 4 settimane dei sussidi di disoccupazione sale a 213mila dai 209mila precedenti. Le richieste settimanali di initial jobless claims scende di 3mila unità rispetto alla settimana precedente.
USA, ordinativi in calo. Gli ordinativi di febbraio segnano un -0.5% rispetto al mese precedente. Scomponendo il dato si scopre che a contribuire maggiormente alla flessione è stato il settore della difesa e quello della nautica. Escluso il settore difesa e l’aero il dato segna +1.1%.
Petrolio, distinguo sui tagli alla produzione tra OPEC e Russia. Con il prezzo del WTI vicino ai minimi dal dicembre del 2018, l’OPEC decide di tagliare la produzione di 1,5 milioni di barili al giorno ma trova la riluttanza della Russia ad adeguarsi. Se la Russia sarà decisa nel suo no, l’OPEC potrà o far naufragare tutto, oppure decidere di tagliare ulteriormente la produzione. Nel frattempo rimangono in ansia anche le compagnie petrolifere americane, con il loro shale oil che diventa sempre meno profittevole. Goldman Sachs, prima tra le grandi banche di Wall Street, vede la domanda di petrolio scendere nel 2020 (4° volta in 40 anni).
Spagna, fiducia consumatori scende. A febbraio la fiducia dei consumatori spagnoli cede rispetto al mese precedente e passa da 87.2 a 85.7; scende sia la componente legata alle aspettative (95.4 da 97.7), sia la componente relativa alla situazione attuale (75.9 da 76.6).
Germania, settore costruzioni bene a febbraio. L’indice PMI del settore costruzioni sale a febbraio a 55.8, miglior crescita dalla fine del 2018 e sesto mese consecutivo di rialzo. A spingere il dato la stagione invernale decisamente mite ed una sostenuta domanda residenziale. Le aspettative rimangono positive ma al di sottto dei valori del 2018/2019.
Foto di Schmucki