Giornata macro che si focalizza sui dati della produzione industriale statunitense. Segnali di stabilizzazione e, soprattutto, un interessante progresso del comparto manifatturiero. Nella giornata di oggi anche settore auto e bilancia commerciale. Tutto nel K Briefing odierno.
USA, segnali di stabilizzazione. La produzione industriale americana cresce sopra le attese in novembre, un +1.1% nel quale spicca la crescita del comparto manifatturiero (+1.1%, miglior risultato da inizio 2018). Aumenta anche la percentuale di utilizzazione dei macchinari, da 76.6% al 77.3%. Se si allunga lo sguardo per confrontare i dati con novembre 2018 si nota che l’industria americana ha prodotto meno (-0.75%), a conferma della difficoltà che ha caratterizzato l’anno che si sta per chiudere. I buoni dati non finiscono qui, segno più anche per il settore immobiliare con i permessi di costruzione e le aperture di cantieri in aumento oltre le attese. Nell’attesa di valutare i limiti dell’accordo USA-Cina l’impostazione per il 2020 sembra sulla buona strada.
Dati immatricolazione novembre. Prosegue, seppur attenuato, il rimbalzo delle immatricolazioni di auto in Germania. A novembre il dato segna un +5.1% su mese ed un +9.7% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Dati completamente opposti in Italia, Uk e Francia. Il dato mensile è profondamente in rosso per il nostro paese e per i transalpini (rispettivamente -4.0% e -8.6%), flette dell’1,3% su base mensile il mercato dell’auto inglese.
Bilancia commerciale, bene Italia. Un dato positivo per l’economia italiana, aumenta l’avanzo della bilancia commerciale, che si porta a +8,057 miliardi di euro ad ottobre. Migliora sia la componente UE che quella extra UE.
UK, occupazione debole. Il Claimant Count Change a novembre aumenta più del previsto, indicando un indebolimento del mercato del lavoro inglese. I dati di ottobre offrono un quadro più ottimistico con un aumento degli occupati su base trimestrale (+24mila) ed un tasso di disoccupazione stabile al 3,8%. La salute del mercato del lavoro è importante per le sue dirette conseguenze sui consumi e quindi sulla crescita dell’economia. Crescita che per il Regno Unito dovrebbe fermarsi nel 2019 attorno all’1%. Giovedì si riunirà la BoE ma tutto fa pensare che Mark Carney ed il board manterranno i tassi di riferimento allo 0.75%.
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Foto di Pexels