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Gran Bretagna, banca centrale lascia i tassi invariati ma l’atteggiamento è dovish

In Gran Bretagna la banca centrale lascia i tassi invariati, la volontà rimane quella di un prudente e graduale allentamento della politica monetaria, ma il board sottolinea la presenza di un doppio rischio sull’inflazione: dazi e crisi in Medio Oriente.

Dopo BoJ e Fed, anche la banca centrale inglese decide di lasciare i tassi invariati nella riunione di giugno. La decisione è stata presa con sette voti a favore, contro gli otto attesi. Tre membri, infatti, hanno espresso la loro preferenza per un ulteriore taglio di 25 punti base.

Il board ha motivato la decisione citando l’incertezza internazionale e la pressione inflazionistica ancora piuttosto elevata. Sul fronte dei prezzi, il comunicato stima un livello di inflazione sostanzialmente stabile fino a fine anno, ma con due variabili che potrebbero influire negativamente: dazi e crisi in Medio Oriente.

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Considerando la debolezza della crescita britannica e un mercato del lavoro in rallentamento (pressione salariale inclusa), la BoE conferma la volontà di procedere con ulteriori allentamenti dei tassi d’interesse, ma in maniera graduale e prudente.

Australia, disoccupazione stabile a maggio.

Nel mese di maggio, la disoccupazione australiana si conferma per il quinto mese consecutivo al 4,1%, in linea con le attese del mercato. Nel complesso, l’economia aussie perde 2,5 mila posti di lavoro, contro attese di un incremento di 25 mila unità.
Rallenta la crescita dei contratti a tempo pieno, mentre quelli a tempo determinato registrano un calo di oltre 40 mila unità. Il tasso di partecipazione, a sorpresa, scende di un decimo di punto e si ferma al 67%.

Eurozona, accelera output settore costruzioni ad aprile.

Ad aprile, l’output del settore costruzioni nell’area Euro accelera e registra la maggiore variazione su base annua dal dicembre 2023.
La crescita è infatti del 3%, rispetto al -1,3% (rivisto al ribasso) del mese precedente. A livello nazionale, bene l’Italia e crescita anche in Germania; frenata, invece, per Spagna e Francia.

Foto di Jan Mateboer

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