L’economia inglese registra una contrazione nel mese di aprile, con numeri peggiori delle attese. Su base mensile, il PIL flette dello 0,3%, due decimi oltre le previsioni, primo segno meno da sei mesi e peggior risultato dall’ottobre del 2023. Tra i fattori che hanno causato questa battuta d’arresto vanno citate sicuramente le incertezze sul fronte dazi, ma un ruolo importante lo hanno avuto l’aumento delle tasse e del costo del lavoro. Il settore servizi cede lo 0,4%, mentre la manifattura registra un -0,9%. Su base trimestrale, la crescita rimane stabile al +0,7%. Sempre nel mese di aprile, l’output industriale ha registrato un calo dello 0,6% su base mensile, secondo mese consecutivo con il segno meno e due decimi peggio delle attese. Le attese per maggio sono per un rimbalzo. Il NIESR GDP Tracker prevede una crescita dello 0,4%.
India, inflazione cala anche a maggio.
La scelta della banca centrale indiana di abbassare i tassi sembra essere premiata dai dati sull’andamento dell’inflazione nel mese di maggio. L’indice dei prezzi al consumo registra una variazione annua del 2,82%, oltre tre decimi in meno rispetto al mese precedente e minimo dal febbraio del 2019. Si tratta della settima lettura in calo consecutiva. La componente alimentare, che conta per il 50% del paniere, scende al +0,99%, minimo dall’ottobre del 2021.
Stati Uniti, prezzi alla produzione nel mese di maggio.
A maggio l’indice dei prezzi alla produzione negli Stati Uniti torna a salire, registrando un +0,1% su base mensile, un decimo al di sotto delle attese. Cresce anche la componente core, ma ancora una volta si tratta di una variazione inferiore alle attese del mercato: +0,1% contro il +0,3% previsto. Dati misti, ma che propendono per un rallentamento per quanto riguarda le componenti che rientrano anche nel calcolo dell’inflazione PCE, con i costi dei servizi aeroportuali in calo dell’1,1%. In calo anche l’healthcare.
Stati Uniti, mercato del lavoro.
I dati sui sussidi di disoccupazione non segnalano cambiamenti significativi nelle nuove richieste, ma certificano una maggiore difficoltà a trovare un nuovo impiego. Le richieste settimanali si confermano a quota 248 mila, 8 mila in più rispetto alla media a quattro settimane. I sussidi continuativi, invece, salgono a 1,96 milioni, vale a dire il massimo dalla fine del 2021. L’andamento del mercato del lavoro, ed eventuali segnali di criticità, saranno attentamente monitorati nelle prossime settimane, in quanto potrebbero velocizzare le mosse della FED.
Foto di Kamila Smrekovska