Il fattore ESG riduce la volatilità di un portafoglio?

Diversi studi sembrano indicare che il fattore ESG è in grado di ridurre la volatilità di un portafoglio. Un effetto che regole stringenti e contenimento del fenomeno del greenwashing possono preservare nel tempo.

Il fattore ESG riduce la volatilità di un portafoglio? Stando ai dati elaborati da MSCI, nel 2022 la performance del fattore ESG è stata inferiore rispetto a quella registrata nei cinque anni precedenti. Tuttavia prendendo in considerazione l’indice MSCI ACWI, le società a maggior “dosaggio” di ESG hanno agevolmente battutto quelle “meno sostenibili” su orizzonti temporali differenti: da 1 a 5 anni.

Ma a questo buon livello di rendimento si associa una minore od una maggiore volatilità dei titoli ESG rispetto a quelli non ESG? Una prima informazione ce la fornisce proprio MSCI che ci ricorda come, negli ultimi anni, a valutazioni ESG elevate si sia associato un basso rischio di drowdown, vale a dire una probabilità più bassa di subire una riduzione pesante del valore rispetto al suo precedente massimo.

Non solo un rating ESG può influire sul rapporto rischio/rendimento di un’azione, in generale tutte le informazioni ESG possono contribuire a ridurre la volatilità delle azioni. E tra le informazioni più importanti possiamo citare quelle relative alle politiche ambientali, sociali e di governance dell’azienda.

Ad esempio, le informazioni sulla riduzione dell’impatto ambientale delle attività dell’azienda, sulla gestione dei rischi ambientali e sulle strategie per la riduzione delle emissioni di gas serra possono aumentare la fiducia degli investitori e ridurre la volatilità dei prezzi delle azioni.

Analogamente, le informazioni sulla gestione dei rischi sociali, come la tutela dei diritti dei lavoratori, la diversità e l’inclusione e la responsabilità nei confronti delle comunità locali, possono contribuire a ridurre la percezione di rischio degli investitori e aumentare la stabilità dei prezzi delle azioni.

Infine, le informazioni sulla governance aziendale, come la struttura del consiglio di amministrazione, la remunerazione dei dirigenti e la gestione dei conflitti di interesse, possono aumentare la fiducia degli investitori nella gestione dell’azienda e ridurre la volatilità dei prezzi delle azioni.

Sull’argomento esistono diversi studi che tendono a sostenere una certa correlazione positiva tra informazioni ESG e bassa volatilità dei prezzi. Lo sostengono ad esempio Wenjie Ding, Rossen Valkanov e Weimin Wang nel loro “ESG and Stock Price Volatility” , pubblicato sulla rivista Journal of Banking & Finance nel 2021.

Gli autori hanno utilizzato un campione di aziende statunitensi dal 2007 al 2019 e hanno utilizzato una metodologia che ha tenuto conto di diversi fattori che potrebbero influenzare la volatilità delle azioni, come la volatilità di mercato, la dimensione dell’azienda e la liquidità delle azioni.

I risultati dello studio hanno mostrato che l’informazione ESG ha un impatto significativo sulla volatilità dei prezzi delle azioni. In particolare, le aziende che divulgano informazioni ESG hanno una volatilità dei prezzi delle azioni inferiore rispetto alle aziende che non lo fanno. Questo risultato suggerisce che l’informazione ESG riduce la percezione di rischio degli investitori e aumenta la stabilità dei prezzi delle azioni.

Ovviamente tutto regge se le informazioni ESG sono pertinenti e contengono concreti elementi di valutazione. In agguato, come sempre, c’è il rischio di greenwashing che potrebbe togliere fiducia agli investitori e rendere molto più volatile l’intero comparto.

Foto di PublicDomainPictures

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