In Germania, a febbraio, i prezzi alla produzione si confermano in discesa per il 5° mese consecutivo. Nell’Eurozona la percentuale di posti vacanti rimane stabile nell’ultimo trimestre del 2022. Questo ed altro nella prima K Briefing della settimana.
Germania, prezzi alla produzione in discesa per il 5° mese consecutivo a febbraio. A febbraio l’indice dei prezzi alla produzione tedeschi ha registrato la quinta variazione mensile negativa consecutiva. Rispetto a gennaio il livello dei prezzi è sceso dello 0.3%, due decimi in meno rispetto alle attese del mercato. Su base annua la variazione scende al 15.8%, il minimo da 17 mesi a questa parte. A far calare i prezzi soprattutto la componente energia, scesa dal 32% abbondante di gennaio al 27.6%.
Cina, politica monetaria inviariata a marzo. Nessuna novità sul fronte monetario per la Cina. Dopo la decisione di settimana scorsa di ridurre di un quarto di punto le percentuali di riserva per le banche cinesi e mantenere fermo al 2.75% il riferimento, l’istituto centrale conferma ancora una volta il livello dei tassi a 1 e 5 anni per i prestiti prime a famiglie ed imprese. Chiaro l’obiettivo di mantenere una robusta liquidità del sistema per alimentare la ripresa economica del paese che vede una domanda interna ancora debole e quella esterna colpita dall’inflazione.
Eurozona, si allarga deficit commerciale nel mese di gennaio 2023. Nel mese di gennaio scorso il deficit della bilancia commerciale dell’Eurozona è salito a 30.6 miliardi di euro, 0.4 miliardi in più rispetto a 12 mesi prima ed in netta accelerazione rispetto al risultato di dicembre. Le esportazioni hanno registrato una crescita dell’11%, mentre le importazioni sono cresciute del 9.7%.
Eurozona, posti vacanti sostanzialmente stabili nell’ultimo trimestre del 2022. Nel quarto trimestre del 2022 la percentuale di posti vacanti sul totale complessivo dei posti di lavoro (occupati e vacanti) si è fermata al 3.1%, stabile rispetto al periodo precedente ed in aumento di soli tre decimi rispetto all’ultimo trimestre del 2021. Numeri superiori alla media dell’Eurozona per Germania, Austria e Olanda.
Foto di Karlheinz Pape