Cina, inflazione ancora in rallentamento a febbraio

In Cina l’inflazione registra un rallentamento anche nel mese di febbraio, numeri negativi anche per i prezzi alla produzione. Negli USA le richieste di sussidi di disoccupazione superano le attese. Questo ed altro nella K Briefing di oggi.

Cina, inflazione ancora in rallentamento a febbraio. Nel mese di febbraio l’inflazione cinese scende all’1% su base annua, in calo di oltre un punto percentuale rispetto alla rilevazione di gennaio e nove decimi sotto alle attese del mercato. Si tratta del livello più basso dal febbraio del 2022, con un calo consistente dei prezzi dei beni alimentari. Dedotte le componenti più volatili la variazione annua scende allo 0.6%, il minimo a 3 mesi, quattro decimi in meno di gennaio. Su base mensile l’indice dei prezzi al consumo registra il primo segno meno da dicembre: -0.5%, peggio delle attese e minimo dal marzo del 2021. La domanda interna rimane debole e per i prossimi mesi non sembrano arrivare spinte inflazionistiche. Almeno questo indica l’andamento dell’indice dei prezzi alla produzione: quinto mese di calo consecutivo, -1.4% su base annua, peggior risultato dal novembre del 2020.

Messico, inflazione scende ma lentamente. Nel mese di febbraio l’inflazione in Messico si è fermata al 7.62% su base annua, in calo rispetto al mese precedente ma ancora molto al di sopra del target della banca centrale. Addirittura il dato core si colloca sopra l’8% (8.29% in calo rispetto al mese precedente). Il rallentamento dei prezzi c’è ma molto lento, tanto che il governo messicano ha annunciato l’arrivo di un piano anti inflazione che prevederà l’eliminazione di tariffe ed altri ricarichi nel settore del commercio.

USA, ancora alto il numero di tagli occupazionali annunciati. Nel mese di febbraio le imprese americane hanno annunciato ulteriori tagli per oltre 77 mila posti di lavoro. Sommato agli oltre 120 mila di gennaio fanno il maggior numero di tagli dal primo bimestre del 2009. Se annunci di riduzione del personale si riscontrano in tutti i settori, è indubbio che la parte da leone continua a farla il settore tecnologico con il 35% del totale dei tagli di personali annunciati da inizio anno.

USA, mercato del lavoro. La scorsa settimana il numero di nuove richieste di sussidi di disoccupazione è salita sopra la soglia delle 200 mila unità per la prima volta da dicembre dell’anno scorso, battendo le attese del mercato e creando ancora più suspense per i numeri ufficiali sull’occupazione USA che saranno diffusi domani. Movimento al rialzo anche per i sussidi continuativi (che indicano una minor facilità di trovare lavoro), passati da 1.649 milioni a 1.718 milioni: massimo da metà dicembre e sopra le attese.

Foto di PublicDomainPictures

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