ESG Bond, il 2021 (da record) nei numeri di Amundi

Il 2021 che volge al termine è stato sicuramente un anno da record per il mercato degli strumenti e dei prodotti finanziari ESG, e per i bond in particolare. Ce lo ricorda, mettendo in fila qualche numero, l’ultimo report di Amundi.

L’anno che sta per terminare verrà sicuramente ricordato come un punto di svolta nella finanza sostenibile. Non c’è dubbio che negli 11 mesi e spiccioli che abbiamo sin qui vissuto parole come ESG e green bond sono diventate lessico comune per chi si occupa di finanza, ma anche per una sempre più vasta platea di risparmiatori.

Un anno che, numericamente parlando, è stato da record soprattutto per una categoria di strumenti finanziari: gli ESG Bond. A fare una “radiografia” di quanto successo nel 2021 a questa macrofamiglia di obbligazioni, che va dagli ormai classici green bond ai rampanti sustainble linked, ci ha pensato la società di gestione Amundi, pubblicando un interessante report di cui riportiamo qualche numero.

Mettendo assieme tutte le collocazioni di obbligazioni green, social, sustainability and sustainabilitylinked dei primi 9 mesi del 2021, si arriva ad una cifra che è pari al 145% di tutte le collocazioni ESG completate nel 2020. I soli green bond sono passati dai 285 miliardi di dollari sottoscritti nel 2020, a circa 400 miliardi di obbligazioni sottoscritte a fine settembre 2021. Ma se le obbligazioni green, come scrivevamo prima, sono oramai divenute un classico della finanza sostenibile, i dati raccolti da Amundi mettono in luce le ottime performance di due nuove famiglie di bond: i social bonds ed i sustainability bonds. Un numero su tutti: i sustainability-linked sono passati dagli 11 miliardi di dollari di collocazione del 2020 a oltre 70 miliardi a settembre scorso.

La pandemia, spiegano dal gestore francese, ha sicuramente influenzato l’andamento delle emissioni sostenibili, con le istituzioni pubbliche a svolgere un ruolo di guida, emettendo social bond per finanziare le politiche di sostegno a redditi e occupazione colpiti dalla crisi economica scatenatasi dal marzo del 2020. Il caso più eclatante è il maxi finanziamento per il piano SURE dell’Unione Europea. E non è un caso se la metà delle emissioni di ESG bond nel 2021 è denominata in Euro; addiruttura il 72% dei social bond collocati è in Euro. I governi europei hanno emesso bond per circa 90 miliardi di dollari nel 2021, praticamente il doppio rispetto al 2020.

Numeri da record si diceva, ed è difficile contraddire questa affermazione. Resta sul tappeto un’altra domanda, vale a dire quale sia l’efficacia di queste emissioni sul fronte sostenibilità. Numeri così consistenti non mancheranno, in tempi brevi, di fornici una prima, cruciale, risposta.

Illustrazione di prawny

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