L’ultimo rapporto della Bundesbank vede l’inflazione in Germania a novembre vicina al 6%. Intanto la fiducia dei consumatori dell’Eurozona cala su timori nuove restrizioni anti-covid. Questo ed altro nella prima K Briefing della settimana.
Cina, banca centrale non modifica politica monetaria. Per la 19° riunione consecutiva la banca centrale cinese lascia i tassi di interesse prime invariati, sia a uno che a cinque anni. Le parole che hanno accompagnato la decisione, però, fanno pensare che nei prossimi mesi potrà esserci qualche mossa accomodante per sostenere la domanda e la crescita un po’ affaticata degli ultimi tempi.
Germania, Bundesbank vede inflazione vicina al 6%. Secondo l’ultimo report della banca centrale tedesca l’inflazione in Germania potrebbe arrivare molto vicina al 6% nel mese di novembre. Un movimento dei prezzi che solo per 1,5 punti percentuali è spiegato dalla fine della moratoria sull’iva e dai bassi costi dei servizi di trasporto registrati nel 2020. Questo significa che, una volta svaniti gli effetto “temporanei”, i prezzi continueranno a crescere con tassi ben superiori al 2% ancora a lungo. Il tutto in un quadro di crescita che tenderà a stallare nell’ultimo quarto del 2021, con i servizi che vanno a passo lento e la manifattura bloccata dai guai della supply chain.
Eurozona, fiducia consumatori in novembre. La fiducia dei consumatori dell’Eurozona torna a peggiorare nel mese di novembre, tra inflazione e soprattutto l’ormai conclamata quarta ondata di Covid. L’indice scende a -6.8, peggior dato dall’aprile scorso, peggio delle attese (-5.5). A spaventare i consumatori dell’area Euro soprattutto il rischio di nuove restrizioni.
USA, attività economica nell’area di Chicago. Miglioramento oltre le attese per l’indice dell’attività economia dell’area di Chicago. Ad ottobre il CFNAI sale al massimo da tre mesi, registrando un +0.76 frutto soprattutto del miglioramento degli indicatori collegati alla produzione.
USA. vendita di case esistenti in ottobre. Secondo mese di crescita consecutivo per le vendite di case esistenti negli USA. Ad ottobre è +0.8%, per un dato annualizzato di 6,3 milioni di transazioni completate, il massimo da gennaio scorso, 100 mila oltre le attese. Torna a scendere lo stock di case disponibili, -0.8% rispetto a settembre, a 1,25 milioni. Il prezzo medio delle compravendite supra i 353 mila dollari, 13% in più rispetto al mese di ottobre del 2020.
Foto di Felix Mittermeier