USA, crescita nel terzo trimestre rallenta. Eurozona, fiducia operatori economici migliora

Negli USA rallenta la crescita nel terzo trimestre del 2021. L’economia statunitense registra un +2% annualizzato, sotto le attese. La tenuta dei consumi fa sperare in una riaccelerazione nell’ultima parte d’anno. In Europa migliora la fiducia degli operatori economici, male invece in Germania. Questo ed altro nella K Briefing di oggi.

Giappone, banca centrale lascia tutto invariato. Nessuna novità dalla riunione della banca centrale giapponese. Invariato sia il tasso di riferimento, sia lo yield curve control. Cambiano, invece, le stime di crescita e di inflazione per il 2021. I consumi e le esportazioni più deboli fanno stimare una crescita del PIL pari al 3.4%, 4 decimi in meno della previsione precedente. Anche l’inflazione viene rivista al ribasso: da +0.6% a 0.

Eurozona, fiducia operatori economici migliora, aspettative di inflazione ai massimi dal 2000. L’Economic Sentiment Index per la zona Euro tocca ad ottobre quota 118.6, quasi un punto in più rispetto a settembre e molto vicino al massimo storico toccato nel luglio scorso. Sono il settore dei servizi e quello delle costruzioni a mostrare il maggior grado di ottimismo, mentre manifattura e consumatori guardano alla situazione con qualche preoccupazione in più. Per tutti aumentano le aspettative di inflazione che si portano sui massimi storici. Per quel che riguarda le grandi economie del blocco, da segnalare che la Germania è l’unica a registrare un calo dell’ESI, mentre il sentiment migliora per Italia, Francia e Spagna.

Germania, inflazione ancora in crescita a ottobre. L’istituto di statistica tedesco vede per ottobre 2021 l’indice dei prezzi ancora in crescita. L’inflazione dovrebbe toccare il 4.5% su base annua, +0.5% su base mensile. Entrambi i dati sono leggermente superiori alle attese del mercato.

USA, crescita nel terzo trimestre rallenta. Nel terzo trimestre 2021 l’economia statunitense ha continuato a crescere ma con ritmi decisamente più lenti. Lo certifica la prima lettura del PIL rilasciata oggi dal dipartimento degli affari economici USA. Su base trimestrale la crescita è stata del 2% annualizzato, ben al di sotto delle aspettative (+2.7%) e meno di un terzo della crescita registrata nel secondo trimestre dell’anno. A pesare sull’andamento della congiuntura l’affievolirsi degli stimoli fiscali, le diminuzione della produzione innescata dalla crisi della supply chain ed una dinamica del commercio estero che ha visto le importazioni crescere molto più velocemente delle esportazioni. Reggono i consumi, notizia che fa ipotizzare una riaccelerazione della crescita economica già nel quarto trimestre, oltre che nel 2022. Sul fronte dei prezzi il core PCE price index scende nel terzo trimestre, registrando una variazione del 4.5% trimestrale contro il 6.1% del secondo trimestre.

USA, mercato del lavoro. La scorsa settimana le richieste di sussidio di disoccupazione sono state 281 mila, in calo di 10 mila unità rispetto alla settimana precedente. Si tratta del nuovo minimo dall’inizio della pandemia e della quarta settimana di calo consecutiva. Le richieste rimangono ancora sopra l’ultimo dato pre-pandemia di circa 70mila unità. La media a quattro settimane scende sotto quota 300 mila, prima volta da inizio pandemia. Per quel che riguarda i sussidi continuativi si registra un altro robusto calo: 2.24 milioni contro i 2.48 della settimana precedente, nuovo minimo dall’aprile del 2020.

Foto di Roy Harryman

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