Auto elettrica, tanto entusiamo e qualche rischio delusione (per gli investitori)

L’industria automobilistica vira verso l’auto elettrica e sui mercati si genera entusiasmo. Una buona notizia per la sostenibilità ambientale, forse un po’ meno per gli investitori.

Alla fine di gennaio 2021 le otto case produttrici di auto elettriche hanno raggiunto una capitalizzazione di mercato pari a 1,0 trilioni di dollari, l’equivalente della capitalizzazione di tutte le case automobilistiche tradizionali. In termini percentuali la crescita annua è stata pari al 618%. Numeri che fanno rumore e che hanno attirato l’attenzione di Rob Arnott, Lilian Wu di Research Affiliates e del prof Bradford Cornell (UCLA). I tre ricercatori ne parlano in un paper, “Big Market Delusion: Electric Vehicles“. Ad Arnott e colleghi le performance dell’industria dei veicoli elettrici fanno pensare che dietro l’angolo si nasconda per gli investitori una grossa delusione.

Il ragionamento è molto semplice. Nessuno mette in discussione che il futuro dell’auto passa sicuramente (anche se non soltanto) attraverso la transizione dalla propulsione termica a quella elettrica. Il punto è che il mercato rimane sempre mercato e conserva le sue rigide regole: comanda chi vende di più e fa più profitti. Nel paper citato emerge un dato che dovrebbe far riflettere. A fronte di 1 trilione di dollari di valutazione di mercato, i costruttori di sole auto elettriche raccolgono una frazione molto piccola di vendite totali di auto. Il rapporto tra ricavi delle case costruttrici di auto elettriche e quello delle case automobilistiche tradizionali è di 1 a 42! Arnott ed i suoi colleghi citano un altro numero: Tesla, principale artefice del boom di capitalizzazione dell’industria a cui appartiene, rappresenta da sola il 35% della capitalizzazione di mercato dell’intero settore automobilistico. Una valutazione che, ricordano gli autori, potrebbe essere sostenibile solo ipotizzando che Tesla possa raggiungere volumi di ricavi superiori a tutte le altre case automobilistiche, vale a dire superare colossi come Toyota e Volkswagen.

Tra le tante rigide regole del mercato ce n’è una che l’attuale entusiasmo sui veicoli elettrici sembra ignorare: non ci possono essere solo vincitori. Valutazioni di mercato come quelle che si vedono ora per Tesla e compagnia avrebbero senso solo se tutte riuscissero ad essere dominanti sul mercato. In definitiva la situazione che si è creata non è sostenibile nel lungo periodo e per gli investitori è grande il rischio di andare incontro ad una delusione nei prossimi anni.

Quello che il paper sottolinea per il settore delle auto elettriche è in realtà un rischio che accomuna molti investimenti ESG. La sostenibilità ambientale non sostituisce quella economica, ed il successo nella transizione passa attraverso la creazione di una difficile alchimia tra i due elementi.

Foto di Paul Brennan

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