Eurozona, indice Zew in crescita a marzo. USA, vendite al dettaglio giù senza stimoli

Nel mese di marzo sale ai massimi da 17 anni a questa parte la fiducia degli investitori dell’Eurozona, misurata dall’indice Zew. Negli USA calo delle vendite al dettaglio in febbraio, in assenza di stimoli fiscali e a causa delle avverse condizioni meteo di molti stati. Questo ed altro nella K Briefing di oggi.

Indice Zew in crescita a marzo nell’Eurozona. Il sentiment degli investitori dell’Eurozona cresce in marzo per il terzo mese consecutivo. L’indice Zew sale a quota 74, 4.4 punti in più della lettura di febbraio e massimo a 17 anni. Solo il 5,4% degli intervistati si aspetta un peggioramento della condizione economica nei prossimi mesi, mentre ben il 79.4% vede all’orizzonte un periodo di miglioramento. Crescono anche la componente relativa alla percezione della condizione attuale e le aspettative di inflazione. Il dato tedesco rispecchia quello dell’area Euro e tocca a marzo quota 76.6, a meno di un punto dal massimo ventennale. Anche in questo sondaggio l’aspettativa di inflazione sale e crescono le attese di tassi di interessi di lungo periodo più elevati.

Inflazione. A marzo cresce in Francia e Italia. Nel mese di marzo l’inflazione italiana si porta al +0.6% su base annua, con un +0.1% si base mensile. Si tratta del maggior rialzo dal giugno del 2019, guidato dal recupero dei prezzi dell’energia e dal rimbalzo dei prezzi dei servizi (trasporti in particolare). In Francia situazione simile. L’inflazione a marzo si ferma a +0.8% su base annua, invariata rispetto a febbraio su base mensile.

USA, vendite al dettaglio giù senza stimoli. Il +7.6% di gennaio sembra già un ricordo. Consumati i soldi extra dello stimolo federale di dicembre le vendite al dettaglio negli USA tornano a scendere: -3% a febbraio rispetto al mese precedente, peggior calo da aprile del 2020. A peggiorare il dato anche le condizioni meteo che hanno sconvolto diversi stati americani. Il dato è pesantemente inferiore alle attese che si assestavano su un incremento del 5.3%. Su base trimestrale la crescita rimane convincente, con un +6% rispetto ai tre mesi precedenti. Le attese per i prossimi mesi, in particolare già per marzo, sono molto alte. Il super-stimolo da 1400 dollari a persona dovrebbe mettere il turbo alle vendite nel primo mese di primavera e oltre.

USA, produzione industriale in calo a febbraio. La produzione industriale statunitense ha frenato in febbraio, ma in questo caso la pandemia c’entra poco. Sono soprattutto le avverse condizioni meteo che hanno colpito molti stati (tra cui il Texas) ad aver condizionato l’output industriale di febbraio. Il settore estrattivo segna un calo del 5.4% su base mensile, il manifatturiero del 3.1%. Nel complesso il calo è del 2.2% rispetto a gennaio, primo segno meno da aprile scorso. Su base annua torna a salire il gap negativo, dal -1.8% di gennaio a -4.2%.

USA, prezzi all’importazione crescono. Complice anche il rafforzamento dei prezzi del petrolio, a febbraio hanno continuato a salire i prezzi delle importazioni statunitensi, seppur a ritmo inferiore rispetto a gennaio. Su base annua il livello è cresciuto del 3%, 1,3% su base mensile. Balzo anche dei prezzi dell’export che, guidati da quelli dei prodotti agricoli, salgono del 5.2% su base annua e dell’1.6% su base mensile. Il term of trade (il rapporto tra prezzi export e prezzi import) dell’ultimo trimestre 2020 si mantiene ampiamento oltre 100, a quota 105.063 e gli ultimi dati suggeriscono un ulteriore rafforzamento ad inizio 2021.

Foto di Gerd Altmann

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