Eurozona, produzione industriale cresciuta oltre attese a gennaio

Nell’Eurozona la produzione industriale è cresciuta oltre le attese a gennaio. In Gran Bretagna l’economia fa meno peggio del previsto a gennaio. Negli USA migliora la fiducia dei consumatori, ma niente rialzi sulle aspettative di inflazione. Questo ed altro nell’ultima K Briefing della settimana.

Germania, inflazione aumenta in febbraio. Ancora un rialzo per l’inflazione tedesca. Dopo l’1% segnato in gennaio, il livello dei prezzi sale di tre decimali e tocca il massimo dal marzo del 2020. Il +1.3% su base annua è in larga parte spiegabile con l’aumento della componente energia e alimentare. In rialzo anche i prezzi dei servizi che hanno fatto registrare un +1.4% su base annua. Su base mensile l’inflazione è salita dello 0.7%, un decimale in meno rispetto a gennaio, terzo mese consecutivo con il segno più. I dati sono comunque in linea con le attese di mercato.

Gran Bretagna, situazione economica meglio del previsto a gennaio. I dati sul PIL mostrano un’economia britannica colpita ma in maniera più leggera del previsto nel primo mese del 2021. La crescita del PIL a gennaio segna un -2.9%, ben lontano dal -5.4% atteso dai mercati. Nei tre mesi da novembre a gennaio il PIL inglese è sceso dell’1.7% su base trimestrale, sette decimali peggio del trimestre precedente ma molto meno del -2.8% atteso. I mesi di lockdown sembrano essere stati meno severi del previsto, quindi, anche se i dati sulla produzione industriale ci ricordano tutte le difficoltà del momento: a gennaio l’output dell’industria è sceso dell’1.5% su base mensile (attese a -0.7%) e del 4.9% su base annua (attese a -4%). Solo il settore costruzioni registra dati migliori delle attese, ma stiamo sempre parlando di cali (-3% annuo contro attese del -4%). La produzione manifatturiera è scesa del 2.3% su base mensile a gennaio, invertendo il +0.3% di dicembre 2020.

Eurozona, produzione industriale cresciuta oltre attese a gennaio. Segno più a gennaio per la produzione industriale dell’area Euro. Su base annua l’output è cresciuto dello 0.8%, in controtendenza rispetto al -0.2% di dicembre e oltre le attese del mercato. A crescere è sia la componente dei beni di consumo durevoli (+0.9%), sia di quelli non durevoli (+0.6%); segno più anche per l’impiantistica.

Canada, occupazione a febbraio. Buone nuove per il mercato del lavoro canadese. A Febbraio sono stati creati 259 mila nuovi posti di lavoro, molto oltre le attese ed in controtendenza rispetto a gennaio. Il tasso di disoccupazione scende all’8.2% in netta diminuzione dal 9.4% di gennaio e ai minimi dal marzo scorso. La riapertura di molte attività impatta anche sulla disoccupazione di lungo che a febbraio è scesa del 9% rispetto al mese precedente.

USA, prezzi alla produzione in febbraio. Balzo dei prezzi alla produzione statunitensi a febbraio. Su base annua l’aumento è stato del 2.8%, più di un punto sopra il dato di gennaio ed al livello più alto dall’ottobre del 2018. Anche in questo caso è la parte volatile a fare la differenza. La componente energia è cresciuta del 6% su base mensile ed i prezzi delle materie prime alimentari dell’1.3%. Il dato core, senza le componenti volatili, sale a +2.5% su base annua (+0.2% su base mensile), cinque decimali in più rispetto a gennaio.

USA, risultati preliminari dell’indice Michigan. A marzo migliora la fiducia dei consumatori statunitensi ma le aspettative di inflazione rimangono stabili. L’indice elaborato dall’università del Michigan sale a quota 83, oltre le attese, ben 6.2 punti sopra il livello di febbraio e sui massimi da marzo 2020. Migliora sia la componente legata alle aspettative, sia quella relativa alla percezione della condizione economica attuale. Come detto, non ci sono ulteriori impennate delle aspettative di inflazione. Quella a breve scende da 3.3% a 3.1% (le attese erano per una salita al 3.4%); quella a 5 anni rimane stabile al 2.7%

Foto di Manuel Sechi

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