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PIL Gran Bretagna, ultimo trimestre 2020 meglio del previsto

Il PIL della Gran Bretagna è cresciuto più del previsto nell’ultimo trimestre del 2020. Un +1% su base trimestrale che batte le attese. 2020 rimarrà anno record con la maggior contrazione economica da 300 anni. Questo ed altro nell’ultima KBriefing della settimana.

PIL Gran Bretagna, ultimo trimestre 2020 meglio del previsto. L’economia inglese è cresciuta nell’ultimo trimestre dell’1% battendo le attese (+0.5%). La seconda ondata di contagi sembra quindi aver “colpito” in maniera meno grave il sistema produttivo britannico, ma il 2020 va comunque in archivio come un anno da ricordare, in negativo ovviamente. Il -9.9% del PIL negli scorsi 12 mesi rappresenta infatti il peggior risultato da 300 anni a questa parte; solo nel 1709 (l’anno del grande freddo) il PIL inglese registrò un calo più consistente (-13%). Come fanno notare molti analisti le percentuali paiono, però, girare a favore della Gran Bretagna se si parla della corsa alla vaccinazione. Dagli ultimi dati quasi un inglese su cinque è stato vaccinato (ha ricevuto almeno la prima dose), una percentuale da primi della classe, contro il 14% degli USA o il 4% della Germania. Non è solo efficienza sanitaria, una vaccinazione veloce permetterà una ripresa economica più veloce.

Intanto la produzione industriale di dicembre è cresciuta dello 0.2%, il valore più basso da luglio scorso, tre decimali sotto le attese. Il 2020 ha visto una contrazione dell’output industriale di oltre 8 punti percentuali; a dicembre il livello di produzione era ancora 3 punti percentuali abbondanti sotto il valore di febbraio 2020.

Norvegia, ripresa più veloce del previsto. Sorprende anche il PIL norvegese che nell’ultimo trimestre del 2020 è cresciuto dell’1.9%, sei punti sopra le aspettative. Grazie al buon recupero della domanda di petrolio nella seconda parte dell’anno, l’economia norvegese ha registrato una contrazione annua “solo” del 2.5%, un punto in meno di quanto stimato inizialmente dalla banca centrale. Vista la rapidità della ripresa c’è chi inizia a scommettere che proprio la Norges Bank sarà la prima ad invertire la rotta della politica monetaria.

USA, indice fiducia Michigan di febbraio. Secondo mese di calo consecutivo per l’indice della fiducia dei consumatori statunitensi elaborato dall’università del Michigan. La stima preliminare si ferma a 76.2, quasi tre punti sotto il dato di gennaio. Calano sia le aspettative sulla situazione economica dei prossimi mesi, sia la percezione della situazione attuale. Più forte il calo delle prime, molto sentito soprattutto tra gli intervistati con redditi inferiori ai 75 mila dollari. A crescere è soltanto l’aspettativa di inflazione a 12 mesi che sale al 3.3% (dal 3% precedente). Quella a 5 anni rimane invariata al 2.7%.

Foto di Free-Photos

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