Lunedì sferzato da un forte vento di ottimismo sui mercati, con lo scoglio elezioni USA che sembra in fase di superamento e la notizia, carica di speranza, sul fronte della ricerca di un vaccino anti covid. Capitolo dati macro: segni di ripresa dal Giappone, dove il leading indicators index sale per il quarto mese consecutivo. Questo ed altro nella K Briefing di oggi.
Germania, commercio internazionale a settembre. Nel mese di settembre le esportazioni tedesche sono aumentate del 2.3%, più delle attese ma meno rispetto al mese di agosto. Su base annua i beni e servizi esportati sono calati del 3.8%, particolarmente colpite le esportazioni verso gli Stati Uniti, la Gran Bretagna (-12%) ed il resto della zona europea. In controtendenza i traffici verso la Cina, cresciuti del 10%. Sul fronte delle importazioni settembre si dimostra stabile, con una leggera flessione dello 0.1% rispetto ad agosto (peggio però delle attese fissate a +2.1%). Su base annua il passivo è del 4.3%. Le importazioni dalla Cina sono aumentate del 3%, così come quelle dagli USA. Con questi dati la bilancia commerciale restringe leggermente il proprio surplus. Da 21.1 miliardi di euro di settembre 2019 si passa ai 20.8 di settembre 2020.
Giappone, leading indicators index continua recupero. L’indice dei leading economic indicators giapponesi continua il suo recupero per il quarto mese consecutivo, suggerendo un’accelerazione della fase di ripresa dell’economia nipponica. A settembre l’indice si fissa a 92.9, dall’88.4 precedente. La spinta sull’outlook dell’economia giapponese arriva anche dalla riduzione delle restrizioni anti-covid. Intonazione positiva anche per l’indice dei coincident indicators, che a settembre fa +1.4%, contro il +1% della precedente rilevazione.
Eurozona, fiducia investitori giù a novembre. Sembra una notizia stonata rispetto all’andamento dei listini in questa prima giornata della settimana, ma l’indice Sentix ci aiuta a rimanere con i piedi per terra. La fiducia degli investitori europei rimane depressa e peggiora rispetto al mese di ottobre. L’indice scende a -10 contro il -8.3 del mese precedente. Da sottolineare però che le attese erano per un peggioramento ancor più pronunciato a quota -15. La preouccupazione maggiore rimane la pandemia ed il rischio che la seconda ondata possa mettere a dura prova la capacità di contenimento da parte dei governi.
Altri spunti
Cosa ci suggerisce il rally borsistico di oggi? Statistica, nuovi presidenti USA ed andamento azioni.
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Cosa ci sta dicendo il rally di oggi? La notizia sui buoni risultati preliminari del vaccino anti-covid della Pfizer ha scatenato un potente rally borsistico. Analizzandolo, per quello che è emerso fino ad ora, si notano due caratteristiche interessanti:
- Focus sui settori più colpiti dalla crisi, ribilanciamento che penalizza i tecnologici (che crescono ma sottotono). Occhi puntati su small cap e compagnie aeree. Settori fiaccati dalla pandemia e prime scelte del ribilanciamento che sarà (e che qualcuno potrebbe anche inziare ad anticipare).
- Ripresa economica veloce con vaccino. L’aspettativa del mercato è per dati macro oltre le attese in tempi più rapidi con l’arrivo del vaccino.
Se si guarda alla statistica. C’è gloria anche per la statistica oggi. Secondo Leuthold Group il primo anno del nuovo presidente è positivo per le borse. Dal 1986 ha segnato in media un +18% sui listini. Non solo, dal 2000 ad oggi un rally post election day ha visto poi chiudere in positivo sia novembre che dicembre.
Foto di Masashi Wakui