In Cina, a settembre, l’inflazione è scesa più del previsto. Calano i prezzi dei beni alimentari e la domanda continua a non essere brillante. Negli USA le richieste settimanali di sussidi di disoccupazione tornano a salire e sfiorano quota 900 mila. Questo ed altro nella K Briefing di oggi.
Cina, scende inflazione a settembre. I prezzi al consumo in Cina sono cresciuti a settembre dell’1.7% su base annua. Si tratta del livello più basso dal febbraio scorso. Il dato core rimane fisso a +0.5%. Il motivo della flessione, di due decimali sopra le attese, sembra essere legata – in parte – al raffreddamento dei prezzi dei beni alimentari. In particolare la carne di maiale, che è salita “solo” del 25% in settembre, contro il 52% annuo di agosto. Il dato core, però, ci dice anche che i prezzi tendono a non muoversi e questo significa che la domanda cinese continua a non recuperare così velocemente come si potrebbe sperare.
Italia, bene ordinativi industriali in agosto. E’ un dato senza dubbio positivo quello relativo agli ordinativi dell’industria italiana del mese di agosto scorso. Il rialzo del 15.1% mensile rappresenta il quarto segno più consecutivo. Anche il delta annuale risulta positivo per un +6.1% (dal -7.6% di luglio). In positivo anche il dato delle vendite: +5.9% su base mensile. Qui c’è una leggera flessione rispetto a luglio, mentre su base annua il saldo è ancora negativo per un 3.8%.
Aste governativi in Francia e Spagna. Rendimenti negativi per le ultime collocazioni sia in Francia che in Spagna. I Btan francesi a 5 anni chiudono la collocazione con un rendimento di -0.64% (dal -0.53% precedente). In Spagna i bonos a 5 anni raggiungono un rendimento del -0.345%.
USA, mercato del lavoro. Continua la permanenza sopra quota 800 mila del numero di richieste settimanali di sussidi di disoccupazione. Nella settimana scorsa sono stati 898 mila, in aumento rispetto a 15 giorni fa (858 mila) e vicino ai massimi ad un mese. La media a 4 settimane si assesta a 866 mila. Scendono, ma rimangono sopra quota 10 milioni, i sussidi continuativi.
USA Empire Index e Philly Fed. Risultati contrastanti per gli indicatori dell’attività manifatturiera di New York e Philadelphia. Il primo scende più delle attese a 10.5, il secondo migliora e si porta a 32.3 dal 15 precedente, meglio delle attese. Per il Philly Fed balzo delle aspettavite e dei nuovi ordini, mentre rimane debole la componente occupazionale.
Foto di Paavo Lembcke