Cina, manovre sullo yuan. India, inflazione sale a settembre

La settimana si apre con le notizie che arrivano dalla Cina, con le manovre della Banca Centrale per raffreddare l’apprezzamento dello yuan. In India inflazione sopra attese a settembre. Questo ed altro nella K Briefing del lunedì.

Cina, manovre sullo Yuan. La banca centrale cinese è intervenuta per cercare di contenere l’apprezzamento della moneta cinese. Dopo il rally delle settimane scorse (+4% sul dollaro nel terzo trimestre 2020, il maggior rialzo trimestrale da 12 anni a questa parte) ed in previsione di ulteriori spinte al rialzo alla vigilia delle elezioni americane, Pechino decide di togliere un paletto alle contrattazioni short dello yuan riducendo, dal 20% a zero, la percentuale di riserva che le banche devono accantonare per le operazioni su contratti forward sulla valuta. Una mossa già effettuata nel 2017 e che ha subito raffreddato la valutazione dello yuan.

Sud Africa, produzione manifatturiera male in agosto. Dopo quattro mesi di recupero consecutivi la produzione manifatturiera sudafricana peggiora in agosto, complice un settore auto che rallenta. Su base annua il saldo passa dal -10.2% di luglio al -10.8% di agosto. Su base mensile la crescita della produzione passa dal +5.9% di luglio al +3.6% di agosto.

India, inflazione torna a salire in settembre. A sopresa l’inflazione indiana torna ben oltre il 7% in settembre (+7.34%), segnando il valore più alto da gennaio scorso. Ad agosto l’aumento annuo dei prezzi al consumo si era fermato al 6.69%, le attese per settembre erano per un rialzo al 6.88%. I prezzi dei beni alimentari segnano un +10.68%, con le verdure che schizzano a +21%. Per il momento non sono previste altre manovre da parte della banca centrale, l’inflazione si mantiene nel “canale” del target fissato ed è attesa assestarsi attorno al 6.8% nei prossimi mesi. Sempre dall’India arriva il dato sulla produzione industriale in agosto. Anche in questo caso si registra un rallentamento (una caratteristica che abbiamo riscontrato in molte economie mondiali). Il dato mensile segna -8.6%, su base annua il passivo è dell’8%.

BCE, ancora voci sparse da Francoforte. Ancora voci sparse dalla banca centrale europea. Il capo economista Philip Lane dice – intervistato dal WSJ – che l’attuale situazione relativa all’inflazione non è ben vista dalla banca centrale e che eventuali decisioni saranno prese “meeting by meeting”. Ignazio Visco, governatore della Banca d’Italia e membro del board afferma in un’intervista rilasciata al Corriere che la BCE dovrà mantenere una politica espansiva a lungo per evitare rischi deflattivi. Isabel Schnabel, membro tedesco del board, non ritiene che l’indipendenza dell’istituto sia messa a rischio dalla massiccia quantità di debito pubblico che la pandemia sta producendo, ma è necessaria una forte e mirata risposta di politica fiscale. Unico modo per garantire la crescita e liberare “munizioni” per la banca centrale.

Foto di PublicDomainPictures

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