Quali sarano i temi caldi dell’autunno sui mercati finanziari? Proviamo a stilare una mini lista di elementi in grado di condizionare le aspettative degli investitori.
Siamo alle soglie del ferragosto. Nel bel mezzo del mese di transizione tra la prima parte dell’anno ed il temuto autunno, proviamo a mettere sul tavolo quali potranno essere i temi caldi della prossima stagione, quelli in grado di determinare la direzione dei mercati finanziari fino a fine anno ed oltre.
La prima voce della nostra lista non può non essere che lei: la pandemia. I numeri globali dicono che ancora non sembra esserci una svolta, ma la curva nella maggioranza dei paesi sembra appiattirsi. I nuovi casi oscillano stabilmenta da alcuni giorni nell’intervallo tra i 250 mila e i 260 mila. India e Brasile sembrano al momento i paesi più in difficoltà, seguiti a stretto giro dagli USA, che però cominciano ad intravvedere un trend discendente. In queste settimane gli esperti monitorano con attenzione quanto sta accadendo nell’emisfero boreale, Australia in primis, per capire l’evoluzione dell’epidemia in concomitanza con i mesi invernali. La curva ha ricominciato a salire, costringendo le autorirà ad una nuova serie di restrizioni (al momento meno pesanti delle precedenti). L’andamento delle curve epidemiologiche e le notizie che arriveranno sul fronte dei vaccini saranno lette con attenzione dai mercati finanziari, oramai consapevoli che senza un controllo sulla pandemia sarà complicato parlare realmente di ripresa economica piena.
La ripresa economica è il secondo grande tema sul quale i mercati finanziari proveranno a farsi un’aspettativa da settembre in poi. Qui – e lo vedremo in uno dei prossimo post – gli occhi sono puntati sulle economie emergenti dell’Asia e sull’Europa. Molti gestori sostengono che sia da queste aree geografiche, per una volta, che partirà la ripresa dell’economia globale, con gli Stati Uniti costretti ad una insolita lentezza. E le aspettative sono molto alte già per i risultati del terzo trimestre, da molti governi indicato come il primo momento di rimbalzo dalla crisi. Un rimbalzo che dovrà poi essere confermato dall’ultimo trimestre del 2020 assieme ad una ripresa del commercio internazionale, unico modo per dare agli investitori l’impressione che le cose stiano davvero migliorando.
Gli USA costretti ad una insolita lentezza, dicevamo. La gestione della pandemia da parte dell’amministrazione Trump non ha brillato per fermezza e rapidità d’azione. L’enorme effetto collaterale sul mercato del lavoro è l’altro grande macigno caduto sulla strada che porterà Trump all’appuntamento elettorale di novembre. Ecco qui il terzo grande tema: le elezioni americane. I mercati – anche a questo dedicheremo un post in settimana – paiono sempre più orientati a pronosticare il democratico Biden come nuovo presidente degli USA e, lo vedremo poi più nello specifico, sembrano considerare l’ipotesi con meno preoccupazione rispetto a qualche mese fa.
Di certo però Donald Trump venderà cara la pelle. Ed il modo più efficace che l’attuale inquilino della Casa Bianca sembra aver individuato per recuperare consensi è quello di riaccendere la tensione con la Cina. Ad un anno di distanza il rapporto complicatissimo tra le due superpotenze economiche è ancora uno fra i temi caldi per l’autunno dei mercati finanziari. Con la prima fasa dell’accordo ancora in larga parte da mettere in pratica, Trump prova a mettere pressione agitando mannaie sulle società cinesi operanti negli USA. Una strategia che ha portato bene la prima volta ma che nella sua seconda versione soffre, e molto, delle mutate condizioni economiche globali.
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