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USA, mercato del lavoro a luglio. Miglioramento con frenata.

Dagli USA arriva il tanto atteso report sul mercato del lavoro a luglio. 1,7 milioni di posti recuperati, meglio delle attese ma il ritmo è in frenata rispetto ai mesi scorsi. Intanto il commercio internazionale prova a dare segni di risveglio, buoni i dati di export cinese e tedesco. Questo ed altro nell’ultima K Briefing della settimana.

Cina, esportazioni aumentano a luglio. Su base annua le esportazioni cinesi di luglio salgono ben oltre le attesa, al 7.2%, registrando il 5° mese consecutivo di rialzo ed accelerando dal +0.5% di giugno. Dispositivi medici ed elettronica guidano la lista delle merci maggiormente esportate, mentre dal punto di vista geografico salgono le esportazioni di oltre il 10% verso Australia, USA e Sud Est Asiatico. Calano invece le importazioni che, sempre a luglio e sempre su base annua, registrano un inatteso -1.4%. Semilavorati, metalli e petrolio segnano il passo. A livello geografico spicca il -15% di prodotti importati da Taiwan ed il -7% dall’Australia. La bilancia commerciale segna a luglio un + 62.33 miliardi di dollari, numeri che non si vedevano da molti mesi.

Germania, esportazioni e produzione industriale. Ancora dati positivi dalla Germania. Le esportazioni di giugno segnano un robusto +14.9% destagionalizzato, oltre le attese del mercato. Le importazioni sono cresciute del 7%, tre punti meno delle attese. Il risultato è un surplus commerciale a giugno che aumenta portandosi a 14,5 miliardi di euro.

Sul fronte della produzione industriale, il primo mese dell’estate porta in dote un +8.9%, seguendo il +7.1% di maggio. A trainare l’output è l’industria automobilistica che a giugno ha continuato il suo recupero, segnano un +54% rispetto al mese precedente. Su base tendenziale rimane ancora ampio il gap negativo rispetto al 2019: -11%.

Francia, produzione industriale e lavoro. Spagna output industria a giugno. A giugno l’industria francese aumenta la propria produzione del 12.7%, risultato ampiamente sopra le attese che segue il +19.9% di maggio (peraltro rivisto al rialzo). Anche sul fronte occupazionale arrivano timidi segnali di stabilizzazione. Il secondo trimestre ha visto una diminuzione degli occupati non agricoli di appena lo 0.6%.

La Spagna procede con qualche difficoltà in più rispetto ad altri paesi europei. A giugno la produzione industriale ha ancora un segno meno: -14% (comunque meglio di quanto atteso), dato che segue il -29% di maggio.

USA, mercato del lavoro a luglio. Nel mese di luglio l’economia americana ha recuperato altri 1,7 milioni di posti di lavoro. Ad oggi, degli oltre 22 milioni di posti di lavoro persi tra marzo ed aprile scorso ne sono stati recuperati 7 milioni, con un ritmo che però è andato calando. Il report di luglio, pur superando le attese degli analisti, ci dice che l’economia non sta accelerando nel percorso di ripresa e questo potrebbe essere un problema, specie se si considera l’andamento della pandemia negli USA e le possibili nuove tensioni sul fronte commerciale con la Cina.

Il tasso di disoccupazione scende al 10.2% contro l’11.1% di giugno. Occorre sempre ricordare che nel novero dei disoccupati non viene considerata la corposa platea di tutti coloro che sono assenti dal lavoro ma ufficialmente ancora assunti. Il tasso di partecipazione scende di un decimale, al 61.4% mentre le ore lavorate settimanali calano leggermente a 34.5 (da 34.6). Su base annua la paga oraria media è cresciuta in luglio del 4.8%, aumento che è ancora effetto della maggior frequenza di licenziamento tra le figure a basso stipendio.

Canada, mercato del lavoro a luglio. Bene il mercato del lavoro canadese a luglio. Dopo aver quasi recuperato un milione di posti di lavoro a giugno, il Canada segna un + 418 mila lavoratori a luglio, meglio delle attese. Questa volta ad aumentare maggiormente sono i contratti part-time, oltre 340 mila in più. Il tasso di disoccupazione scende al 10.9% dal 12.3%, quello di partecipazione sale al 64.3% dal 63.8% di maggio. L’Ivey PMI di luglio conferma i progressi del settore privato canadese. L’indice della fiducia delle imprese sale a 68 dal 58.2 di giugno; il livello più alto dall’aprile del 2018.

Foto di skeeze

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