Eurozona in recessione tecnica. USA, scricchiolano consumi e fiducia

L’Eurozona è in recessione tecnica. Il secondo trimestre chiude con un -12.1% su base trimestrale ma l’andamento negli ultimi mesi è incoraggiante. Negli USA, a giugno, crescono i consumi ma ci sono segnali di rallentamento, mentre la fiducia dei consumatori di luglio viene rivista al ribasso. Questo ed altro nell’ultima K Briefing della settimana.

Cina, PMI di luglio sopra attese. L’Official NBS Manufacturing PMI sale per il terzo mese consecutivo a luglio, piazzandosi a quota 51.1, oltre le attese ed ai massimi a 4 mesi. Bene produzione ed ordinativi – in accelerazione – mentre le esportazioni e l’occupazione, pur rimanendo sotto quota 50, mandano segnali di miglioramento. Forte l’aspettativa per i prossimi mesi, a 57.8 da 57.5. Riprende fiato, invece, il settore servizi con il PMI che a luglio cede due decimali rispetto al mese precedente ma si mantiene sopra quota 50 per il quinto mese consecutivo. A differenza del settore manifatturiero, nei servizi continua a peggiorare (seppur lievemente) sia la componente legata alla domanda estera, sia quella dell’occupazione.

Eurozona in recessione tecnica. L’area euro entra in recessione tecnica. Il secondo trimestre del 2020 si chiude con una flessione del PIL pari al 12.1% (stima preliminare) su base trimestrale, -15% su base annuale. Un record storico che passa attraverso tanti altri record nazionali. Dal -18.5% della Spagna al -12.4% dell’Italia; dal -13.8% della Francia al -10.1% della Germania. Una miglior gestione della curva epidemica (almeno fino ad ora) ed i dati PMI di maggio e giugno, fanno sperare che già il terzo trimestre torni ad avere il segno più.

Inflazione, migliora a luglio nell’eurozona. L’inflazione core della zona euro a luglio si piazza a +1.2% (+0.4% il dato con anche alimentari ed energia). Si tratta di una rilevazione in ripresa rispetto al mese precedente. In Italia i prezzi continuano a scendere perdendo un decimale rispetto al mese precedente. Su base annua, dopo il -0.2% di giugno, la stima per luglio segna -0.3%.

USA, cala reddito ma spesa tiene. A giugno il reddito personale degli americani è sceso dell’1.1% rispetto al mese precedente, peggio di quanto atteso dai mercati. Gli effetti iniziali dei contributi federali sono solo un ricordo e la persistente disoccupazione fa il resto. Aumenta considerevolmente la quota di risparmio: dal 9% del primo trimestre si è passati al 25% nel secondo.

La spesa per consumi ha continuato a crescere ma perdendo slancio e, dopo il +8.5% di maggio, ha messo a segno un +5.6% a giugno, comunque oltre le attese. Tuttavia nelle ultime settimane, in coincidenza con l’accelerare dei contagi, sembra registrarsi una frenata dei consumi.

Il Core PCE Price (indicatore sui prezzi molto seguito dalla FED) a giugno sale di due decimali; su base annua torna invece sotto l’1%.

USA, indice fiducia Michigan. Il dato sulla fiducia dei consumatori americani a luglio è stato rivisto al ribasso rispetto alla stima iniziale. Da 73.2 a 72.5; quasi 5 punti sotto la rilevezione di giugno e a circa 30 punti dai livelli di febbraio scorso. Una lettura preoccupante quella di questo mese: da un lato peggiora la percezione della condizione attuale (l’aumento dei casi di covid-19 deprime i consumatori); dall’altro lato non pare esserci grosso entusiasmo sulle aspettative da qui ai prossimi mesi. Sembra, suggerisce la ricerca, che i consumatori si stiano convincendo che la recessione non durerà poco.

Foto di Capri23auto

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