Cina, banca centrale in movimento (lento). Tonfo giapponese.

In un lunedì avaro di dati macro ci si concentra sulla Cina, dove la Banca Centrale si muove in soccorso all’economia insidiata dall’epidemia di COVID-19. Tonfo giapponese con il PIL del 4° trimestre 2019. Questo ed altro nella prima KBriefing della settimana.

Cina, banca centrale in movimento (lento). La politica monetaria prova a tamponare gli effetti dell’emergenza coronavirus ma lo fa con molta cautela. Pechino mette a disposizione delle banche un prestito ad un anno di 200 miliardi di yuan al tasso del 3.15%. Si tratta del tasso di interesse più basso dal 2017 per questo tipo di operazione. Per il momento il tasso di riferimento rimane fermo e molti analisti sostengono che la banca centrale cinese cercherà di dosare con più parsimonia possibile i propri stimoli monetari.

Tonfo giapponese. Il PIL del Giappone segna una pesante battuta d’arresto nel 4° trimestre 2019. -1.6% rispetto ai 3 mesi precedenti. Per trovare “cadute” simili dobbiamo tornare al primo trimestre del 2014. Cos’è successo? Leggendo l’andamento delle componenti è facilmente intuibile. I consumi sono scesi del 2.9% (aumento iva), gli investimenti privati del 3.7%.

Dalla produzione industriale arriva qualche speranza. A dicembre 2019 il dato segnava un +1.2% (rivisto dal preliminare 1.3%). Primo rialzo da settembre. Le stime vedono ora una crescita del PIL attorno allo 0.6% sia per il 2020 che per il 2021. Tutto ancora al lordo degli effetti del coronavirus.

Singapore, fine 2019 in accelerazione. Il PIL del 4° trimestre 2019 segna un +1% e si tratta del maggior tasso di crescita da inizio dello scorso anno. Complessivamente il 2019 si chiude con un avanzamento del prodotto interno lordo pari allo 0.7%. In forma i settori delle costruzioni (+4.3%) e dei trasporti. Peggiora la manifattura che segna un pesante -2.3% (dal -0.7% del trimestre precedente). Intanto a gennaio 2020 le esportazioni non petrolifere cedono il 3.3% rispetto al mese precedente.

Germania, Bundesbank avverte sui pericoli del coronavirus per l’economia. Non certo un bell’inizio di settimana quello prospettato dal consueto bollettino mensile della Bundesbank. La banca centrale tedesca ammette che non si vedono all’orizzonte segnali concreti di ripresa dell’economia teutonica per il primo trimestre 2020. Gli analisti di Buba sottolineano, poi, come i pericoli del coronavirus per l’economia abbiano le sembianze di un calo, ulteriore, delle esportazioni e di problemi nella supply chain. Per i primi mesi del 2020 tutto il peso della crescita rimane sulle spalle dei consumi (un po’ più deboli a fine 2019) e del settore delle costruzioni.

Foto di Free-Photos

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