Non solo borsa. Il ciclo di vita di un’industria

Investire non significa solamente capire ed analizzare strumenti finanziari ed andamenti di indici di mercato. Oltre, c’è tutto un mondo di analisi fondamentale che meriterebbe più attenzione. A cominciare da una semplice constatazione, ogni industria – intesa come un complesso di attività produttive di una determinata tipologia di beni o servizi – subisce un’evoluzione nel corso degli anni. E’ il concetto di ciclo di vita di un’industria.

Conoscere le varie fasi del ciclo di vita di un’industria significa avere uno strumento in più per valutare le dinamiche competitive di quell’industria ed analizzarne le conseguenze, in termini di profitti e sviluppo, sulle società che operano in questo “ecosistema”.

Il ciclo di vista di un’industria si manifesta principalmente in due variabili: capacità di crescita e capacità di generare profitto. Queste mutano il loro valore nel corso del tempo, determinando le varie fasi del ciclo.

Un modello, ben discusso da Hill e Jones (2008), ci descrive 5 fasi attraverso le quali scorre la vita di un’industria. Vediamole assieme.

Fase embrionale. Come si intuisce dal nome si tratta della fase iniziale di un’industria. In questa fase la capacità di crescita e la capacità di generare profitto sono, per forza di cose, molto basse. I prezzi dei beni o dei servizi sono molto alti perchè bassi sono i volumi di vendita e poche le opportunità di generare economie di scala; servono, inoltre, ingenti investimenti per sviluppare le tecnologie su cui si basa il modello produttivo.Si tratta di una fase molto rischiosa, molte delle società di un’industria in fase embrionale tendono a fallire.

Fase di crescita. Accesa la miccia, l’industria vede salire considerevolmente la capacità di crescita. Aumentano i volumi di vendita, calano i prezzi e tutte le società presenti sperimentano un’aumento della capacità di generare profitto anche grazie alla bassa concorrenza. L’aumento dei volumi di vendita innesca economie di scala, queste compensano la riduzione dei prezzi ed aumentano il livello dei profitti. In questa fase ci sono basse barriere all’entrata e questo rappresenta anche il maggiore rischio per le società già presenti nell’industria.

Fase di ridimensionamento (o assestamento). Un po’ come un razzo lanciato dalla terra verso lo spazio, quando la potenza utilizzata inizialmente per vincere la forza di gravità tende a ridursi, così l’industria, in questa fase, entra in un periodo di consolidamento con un rallentamento della capacità di crescita ed anche della capacità di profitto. Tra le società inizia a farsi sentire l’aumentata competizione ed i volumi di vendita tendono a “bloccarsi” ad un livello di quasi saturazione. Generalmente in questa fase si assiste ad una diminuzione dei prezzi e ad una ristrutturazione dei costi aziendali. L’obiettivo delle società diventa quello di limitare la perdita di profitti. Anche per questo motivo si assiste al fallimento dei soggetti marginali dell’industria o ad una intensa attività di fusione tra varie società, con lo scopo di aumentare il proprio peso specifico e ridurre i costi.

Fase di maturità. E’ la fase nella quale il mercato di riferimento dell’industria diventa completamente saturo. La capacità di crescita è limitata o pari a zero. Molte società sono costrette a chiudere o vengono assorbite da quelle più grandi e viene a crearsi un oligopolio. I prezzi rimangono piuttosto stabili e le barriere all’entrata molto alte, la competizione tra le società è a livelli minimi.

Fase di declino. L’ultima fase del ciclo di vita di un’industria è caratterizzata dal segno meno. Capacità di crescita e capacità di creare profitti si invertono rispetto alle fasi precedenti. Per fermare questo movimento al ribasso si assiste generalmente ad un deciso taglio dei prezzi dei prodotti o dei servizi, spesso scatenando un’intensa competizione tra le società rimaste.

Il ciclo di vita di un’industria appena descritto ci consente di fare alcune osservazioni:

  • Le nuove industrie tendono ad essere più competitive rispetto a quelle entrate nella fase di maturità.
  • Le industrie nella fase di crescita tendono a reinvestire gli utili invece di distribuirli agli azionisti. Le industrie mature tendono, invece, ad agire in maniera opposta.
  • Una società deve agire in sintonia con la fase in cui si trova l’industria. Investire in una fase di ridimensionamento o di maturità può rilevarsi un errore decisivo.

Naturalmente, come tutti i modelli economici, anche il ciclo di vita di un’industria non è che una semplificazione della realtà. Mutamenti sociali e demografici possono cambiare completamente le valutazioni. Quello che importa è sottolineare come, collocando un’industria nella sua corretta fase di vita, si possano trarre utili informazioni sull’opportunità o meno di investirci e di farlo con un’ottica di lungo periodo, liberata dalle volatilità speculative dei mercati.

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