Avremo tutti un drone nel garage?

Abbiamo tristemente fatto la loro conoscenza sui campi di battaglia, in Afghanistan od in Iraq, ma i droni rappresentano una della svolte tecnologiche più importanti degli ultimi decenni. L’Europa è in seconda fila in questa sfida che, negli States, vede le lobbies già impegnatissime a “consigliare” il legislatore.

Poco più di un anno fa Amazon sperimentava, con tanto di video virale, una consegna eseguita da un piccolo drone giallo. Ad un anno di distanza molte altre società hanno annunciato il futuro utilizzo di questa tecnologia per supportare il proprio business: Google ha soffiato Titan Aerospace a Facebook che si è consolata con l’acquisto della britannica Ascenta; le due società vogliono portare internet nelle aree più sperdute del globo ed i droni sembrano essere la scelta migliore.

Ma non c’è solo il business, in California i droni vengono utilizzati per lo spegnimento degli incendi mentre in Kenya aiutano a fermare i bracconieri a caccia di rinoceronti.  In un futuro non troppo lontano potrebbero trasportare materiale di primo soccorso in zone poco accessibili o tenere sotto controllo strade e ferrovie.

A tutti pare ormai impossibile fermare la cavalcata dei droni e negli State la FAA (Federal Aviation Administration) è chiamata a redigere un primo set di regole per disciplinare la circolazione di questi nuovi veivoli ed i lobbisti si sono già mossi.

Il legislatore, spiegano i lobbisti, dovrà pensare al drone come una vera e propria estensione degli occhi e delle mani dell’uomo. I droni potranno cercare sopravvissuti sotto le macerie di un terremoto con i loro sensori acustici, o sorvolare un incendio per capire meglio come intervenire.

In alcuni stati americani i droni sono ad oggi vietati e molte piccole aziende innovative stanno lamentado ritardi nel loro sviluppo a causa della lentezza con la quale la FAA sta valutando la questione.

Sembra oramai solo questione di tempo e qualcuno ipotizza che nel 2024, la presenza di questi piccoli apparecchi sarà capillare. Lo sviluppo di questa tecnologia porta con sè una forte spinta su alcuni settori produttivi; le industrie di software e di micro componenti meccanici sono in testa in questa particolare griglia di partenza verso nuove opportunità di crescita.

Anche lo sviluppo di applicativi ed “accessori” potrà ricavare molto, basti pensare alle riprese video  e ai possibili futuri sviluppi di internet (GoPro, Dropcam, Ambarella per citare le società più interessanti).

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