PMI di ottobre, recessione nei fatti per la Germania

La stima flash dei sondaggi PMI di ottobre mostra una situazione di particolare sofferenza per la Germania che vive nei fatti una fase di recessione. Cina, numeri incerti per l’economia nel mese di settembre. Questo ed altro nella prima K Briefing della settimana.

Cina, Pil secondo trimestre a +3.9% ma dati mostrano ancora crescita modesta. Nel secondo trimestre del 2022 la Cina è cresciuta del 3.9% su base annua, cinque decimi in più delle attese e ben oltre lo 0.4% dei primi tre mesi dell’anno. Da gennaio la crescita del PIL si assesta al +3%, molto lontano da quel 5.5% che inizialmente era il target governativo (non più menzionato) per l’anno in corso. Dalla NBS arrivano anche altri dati e non rassicurano sulla robustezza della crescita economica in atto: le vendite al dettaglio hanno registrato in settembre il tasso di crescita più basso da quattro mesi; le esportazioni hanno toccato la variazione minima a 5 mesi; il tasso di disoccupazione tocca il massimo dal giugno scorso; i prezzi delle abitazioni continuano a scendere, nel mese di settembre è -1.5% su base annua, peggior calo dall’agosto del 2015, quinto dato in calo consecutivo. Positiva solo la produzione industriale che a settembre è cresciuta con il ritmo più alto degli ultimi sette mesi.

Sondaggi PMI di ottobre, recessione nei fatti per la Germania. La lettura flash dei sondaggi PMI di ottobre curati da S&P Global mostra ulteriore elementi di raffreddamento per l’economia globale. Particolarmente preoccupante la situazione tedesca ma non meno delicata quella della Gran Bretagna. Vediamo qualche dettaglio.

Australia. Nel mese di ottobre il settore privato australiano torna in zona contrazione trascinato sotto quota 50 dai servizi (49 da 50.6) e dal rallentamento dell’espansione manifatturiera (52.8 da 53.5) Il dato composite (49.6) è peggiore delle attese e mette fine ad una fase espansiva durata nove mesi. Calano le componenti collegate alla produzione, rimangono solide quelle relative all’occupazione ed ai prezzi. Questi ultimi trascinano il morale degli operatori ai minimi dall’aprile del 2020.

Giappone. Il sondaggio PMI giapponese prova ad andare controcorrete. Nel mese di ottobre il composite migliora per il secondo mese consecutivo e tocca quota 51.7, massimo dal giugno scorso. A migliorare in maniera più netta sono i servizi, in parte anche grazie ad un piano governativo di incentivi sul trasporto pubblico. La manifattura rimane in espansione ma registra il peggior dato da 21° mesi a questa parte. Sul fronte dei prezzi la dinamica differisce tra quelli di input (in calo) e quelli di vendita (in aumento). Il morale degli operatori tocca il minimo a sei mesi.

Eurozona. Recessione nei fatti per l’Eurozona e per la Germania in particolare. Il sondaggio PMI composite di ottobre si ferma per il quarto mese consecutivo sotto quota 50, registrando un ulteriore peggioramento rispetto ai mesi precedenti. Il 47.1 raggiunto dall’area è il peggior dato dal novembre del 2020. Le variazioni negative fanno rivedere livelli di quasi 10 anni fa a servizi e manifattura. A livello nazionale preoccupa in particolare la situazione tedesca. Il PMI composite per la Germania scende a 44.1, livelli che non si vedevano da inizio pandemia, la manifattura tocca i minimi a 2 anni ed i servizi scendono ai livelli di 29 mesi fa. Si ferma anche la crescita francese (composite che si ferma a 50 dal 51.2 precedente, manifattura in zona contrazione e servizi che indeboliscono la loro fase di espansione).

Gran Bretagna. Il nuovo premier inglese dovrà vedersela con una congiuntura piuttosto grigia. Il sondaggio PMI di ottobre indica contrazione per il terzo mese di fila. Il 47.2 di ottobre è il peggior dato da 21 mesi a questa parte, risulta peggiore delle attese e quasi due punti sotto al dato di settembre. Oltre alla manifattura scende sotto quota 50 anche la componente servizi (prima volta in 20 mesi). Prezzi di input in calo per il quarto mese consecutivo, mentre quelli di vendita continuano ad aumentare.

USA, indice CFNAI invariato ad settembre. L’indice dell’attività economica nell’area di Chicago rimane invariato nel mese di settembre a 0.1, segnalando una crescita economica modesta. A salire è la componente produzione, mentre segnali di frenata arrivano dalle componenti relative ai consumi, agli ordini ed alle scorte. Il diffusion Index continua ad indicare una fase di espansione (0.35 punti, sopra la soglia storica di -0.35 ed in miglioramento rispetto ad agosto). La media a tre mesi, meno volatile, migliora rispetto al mese di agosto e passa da +0.04 a +0.17

Foto di FelixMittermeier

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