Germania, indice IFO cresce a sorpresa nel mese di maggio

Nel mese di maggio l’indice IFO che misura la fiducia delle imprese in Germania sale a sorpresa al massimo trimestrale. Le difficoltà non sembrano per ora tramutarsi in un rischio recessione, sottolinea l’istituto tedesco. La Bundesbank lancia però un allarme sui salari reali. Questo ed altro nella prima K Briefing della settimana.

Germania, indice IFO cresce a sorpresa nel mese di maggio. L’indice che misura la fiducia delle imprese tedesche cresce a sorpresa nel mese di maggio e registra il massimo trimestrale a quota 93. Si tratta del secondo mese consecutivo di rialzo e si potrebbe parlare di un rimbalzo dopo una probabile overreaction nel mese di marzo. Migliora sia la componente legata alle aspettative (86.9 da 86.8), sia la componente collegata alla percezione della situazione attuale (99.5 da 97.3). I problemi ci sono, dalle lentezze della supply chain ad una decisa riduzione degli ordinativi, ma al momento la crescita economica non sembra essere a rischio e questo dà, in qualche modo, fiducia al tessuto produttivo tedesco.

Buba, economia tedesca ancora in crescita, inflazione sostenuta. Nel consueto bollettino mensile la banca centrale tedesca stima per la Germania una crescita al massimo frazionale per il secondo trimestre, con l’inflazione che rimarrà su valori attorno al 7% per tutto il 2022. La Buba sottolinea come l’alta inflazione stia sottoponendo i lavoratori tedeschi ad una massiccia perdita di potere d’acquisto. I salari, infatti, sono saliti dell’1.6% nei primi tre mesi del 2022, un ritmo nettamente inferiore a quello dell’inflazione.

USA, indice CFNAI di aprile. L’indice dell’attività economica nell’area di Chicago migliora. Nel mese di aprile l’indicatore elaborato dalla Fed sale a 0.47, rimbalzando dal minimo a 3 mesi registrato in marzo. Migliorano le componenti relative alla produzione ed agli ordini ed in generale tutte le componenti del sondaggio si posizionano sopra quota 0. La media a 3 mesi del CFNAI scivola di un decimo, a quota 0.48.

Foto di Janno Nivergall

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