Gran Bretagna, inflazione maggio sui massimi a due anni

Nella giornata della FED arriva il dato sull’inflazione in Gran Bretagna nel mese di maggio. Per la prima volta da due anni si rivede quota 2% e la sterlina si apprezza. Questo ed altro nella K Briefing di metà settimana.

Gran Bretagna, a maggio inflazione sui massimi a due anni… Per la prima volta dal luglio del 2019 l’inflazione britannica torna sopra il 2%, target di riferimento della banca centrale. Nel mese di maggio 2021 il tasso annuo è salito infatti al 2.1%, ben oltre le attese (+1.8%) e sei decimi sopra il rilevamento del mese precedente. Naturalmente il confronto con maggio 2020 risente dell’ormai ben noto base effect, ma l’aver superato quota 2% fa sospettare il mercato che una revisione della politica monetaria inglese possa essere non molto distante, la conseguenza è un rialzo della sterlina. Tornando ai prezzi, il rialzo riguarda soprattutto i settori non alimentari, a partire dall’abbigliamento. Segnali di un ritorno alla normalità dopo i lunghi mesi di restrizioni. Dedotte le componenti più volatili il tasso di inflazione – il tasso core – sale al 2% tondo. Su base mensile, il dato forse più importante in questo momento, i movimenti sono tutti oltre le attese. L’inflazione complessiva sale dello 0.6% per il secondo mese consecutivo; il dato core fa registrare un +0.8%, ben sei decimi oltre le attese.

…e le cose non sembrano intenzionate a cambiare a breve. I prezzi alla produzione hanno continuato a salire anche nel mese di maggio, futura inflazione quindi: +2.7% su base annua e +0.4% i dati core. Addirittura i prezzi delle materie prime e dei componenti sono salite dell’1.1% in un mese, +10.7% su base annua. Solo una parte è stata trasferita sui prezzi di vendita, +0.5% su base mensile a maggio, +4.6% su base annua; variazioni che così alte non si vedevano dal 2012.

Cina, produzione industriale ostacolata a maggio. La produzione industriale in Cina è cresciuta “solo” dell’8.8% su base annua a maggio, il valore più basso da 5 mesi a questa parte. L’output industriale cinese paga una flessione degli ordini dall’estero, oltre che le solite questioni: prezzi delle materie prime, supply chain rallentata e focolai di covid nei siti produttivi.

Cina, vendite al dettaglio di maggio. Secondo mese consecutivo di calo per le vendite al dettaglio cinesi. A maggio l’incremento annuo è stato del 12.4%, oltre cinque punti in meno rispetto al mese precedente, ma 11° mese consecutivo di crescita.

Eurozona, salari crescono ma a ritmo più lento. Nel primo trimestre del 2021 i salari orari sono cresciuti del 2.2% su base annua, il tasso più basso dal 2018 ad oggi, in calo rispetto al +3.5% registrato nell’ultimo trimestre del 2020. Il costo orario del lavoro registra così il rialzo più basso dal 2019: 1.5%, con la componente non legata ai salari in discesa di quasi un punto percentuale.

USA, in maggio più cantieri residenziali e meno permessi. Nel mese di maggio sono saliti del 3.6% i nuovi cantieri residenziali, mentre registrano un calo del 3% i nuovi permessi di costruzione rilasciati. Anche il settore delle costruzioni risente dei forti aumenti di prezzi delle materie prime, pur registrando cali notevoli in alcune forniture nell’ultimo mese.

Foto di Jon Pauling

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