Crescita USA, stime in miglioramento per il 2021

Il combinato disposto di nuovi stimoli fiscali e della campagna di vaccinazione anti-covid porta gli economisti a rivedere, migliorandole, le stime di crescita degli USA nel 2021. Ma non è tutto rose e fiori.

Un anno migliore di quanto si pensasse qualche mese fa, ma con qualche difficoltà sul fronte dell’occupazione ed il rischio di affaticamento sul lungo periodo. Si potrebbe riassumere con questa frase il quadro che emerge leggendo le più recenti stime sulla crescita economica degli USA nel 2021. L’aggiornamento dell’outlook da parte del Congressional Budget Office da un lato, ed il periodico sondaggio del Wall Street Journal dall’altro, mostrano un mix di elementi positivi e preoccupazioni.

Partiamo dai numeri del CBO. Nel report diffuso poco più di una settimana fa, la commissione indipendente del congresso stima una crescita per l’economia USA del 3.7% nel 2021 e del 2.4% nel 2022. Numeri migliori rispetto alle stime del luglio scorso e che dipendono in larga parte da due fattori: gli stimoli fiscali e la campagna di vaccinazione anti-covid. Sugli effetti positivi della seconda c’è poco da dire, mentre sugli stimoli fiscali il CBO ci da qualche spunto interessante. Il pacchetto da 900 miliardi stanziato a dicembre, per esempio, varrà da solo – sia per il 2021 che per il 2022 – un aumento del PIL dell’1.5%; una quota molto rilevante della crescita totale, specie per il 2022.

Il CBO mette in guardia dai facili entusiasmi. La spinta alla crescita tenderà ad affievolirsi, tanto che nell’outlook il PIL statunitense è visto scendere sotto il proprio potenziale entro il 2025. In altre parole la fiammata di ripresa del 2021 potrebbe essere seguita da un lungo periodo di crescita fiacca. Di riflesso il mercato del lavoro proseguirebbe ancora a lungo su livelli lontani dalla piena occupazione, con il tasso di disoccupazione visto al 5.3% nel 2021 e con ipotesi di ritorno ai livelli pre crisi solo nel 2024.

Fiammata di breve che sembra essere il filo conduttore anche dei risultati dell’EconSurvey del Wall Street Journal. Il panel di 62 manager ed economisti, intervistato nella prima settimana di febbraio, stima una crescita per il 2021 del 4.9% (a scendere fino al +2.5% del 2023), con un tasso di inflazione che potrebbe spingersi verso il 2.8% (tra l’altro la maggioranza degli intervistati stima prezzi in salita per il petrolio nel corso dell’anno).

Rispetto alla lettura di gennaio, gli intervistati sembrano essere in generale più ottimisti. Vaccini e stimoli fiscale fanno dire al 60% abbondante di loro che l’economia USA potrà facilmente battere le previsioni. Dubbi rimangono sul mercato del lavoro, qui le stime si fanno più caute rispetto a gennaio, con previsioni di 4,8 milioni di nuovi posti di lavoro entro dicembre; 200 mila in meno di quanto previsto a gennaio e, in ogni caso, attorno alla metà dei 10 milioni di posti andati in fumo a febbraio scorso.

Foto di haram Oh

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