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Giappone, nuovo spettro deflazione. Gran Bretagna, vendite al dettaglio giù

Il -0.9% di novembre riaccende le preoccupazioni di un ritorno della deflazione in Giappone. Il dato, il peggiore da 10 anni a questa parte, arriva nel giorno in cui la BoJ decide di lasciare invariati i tassi ed estendere l’acquisto titoli. Questo ed altro nell’ultima K Briefing della settimana.

Giappone, nuovo spettro deflazione mentre la BoJ attende. Pesante caduta dei prezzi al consumo in Giappone. Il -0.9% su base annua registrato a novembre è il livello di inflazione più basso dall’agosto del 2010, il quinto rilevamento al ribasso consecutivo, il secondo consecutivo con il segno meno. I consumi giapponesi rimangono anemici e da più parti si solleva il timore di un ritorno della deflazione. Nel frattempo la BoJ, massicciamente impegnata in questi mesi, mantiene tutto invariato nell’ultima riunione del 2020 e prolunga i propri programmi di sostegno alle imprese e di acquisto titoli. Sul fronte inflazione l’istituto nipponico avvia una revisione della politica monetaria, obiettivo trovare nuovi strumenti o “sistemare” quelli esistenti per rendere più sostenibile il target del 2% di inflazione. Le conclusioni di tale studio sono attese per marzo prossimo.

Gran Bretagna, vendite al dettaglio giù a novembre. Primo segno meno da aprile scorso per le vendite al dettaglio nel Regno Unito. A novembre è -3.8% su base mensile, dato che è diretta conseguenza delle nuove restrizioni anti covid-19 e che risulta un po’ meno pesante di quanto atteso (-4.2%). La variazione su base annua rimane positiva a +2.4%. A dicembre, intanto, prova a rimbalzare la fiducia dei consumatori. L’indice GfK passa da -33 a -26, interrompendo una tendenza al peggioramento che durava da tre mesi. Particolarmente evidente il miglioramento delle aspettative sulla situazione economica nei prossimi 12 mesi.

Gran Bretagna, CBI order book balance migliora a dicembre. L’order book balance redatto dalla Confederation of British Industry migliora a dicembre più delle attese. Il bilancio rimane in territorio negativo, vale a dire che la maggioranza degli intervistati prevede ordini in calo, ma questa maggioranza si è nettamente ridotta a dicembre. L’indice passa da -40 a -25, mentre le attese erano per un -34. Le aspettative di produzione passano da -10 a -6. La motivazione di questo risultato risiede nella ripresa degli ordini dall’estero ed in una generalizzata brezza di ottimismo portata sul comparto industriale dalle notizie sui vaccini anti covid-19.

Germania, fiducia imprese a dicembre. L’arrivo dei vaccini sostiene la fiducia delle imprese tedesche. L’indice IFO di dicembre segna 92.1, in rialzo rispetto alla rilevazione del mese precedente e sopra le attese (90). Migliora sia la componente relativa alla percezione della situazione attuale, sia l’aspettativa sui prossimi mesi.

Foto di Masashi Wakui

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