Nelle prossime elezioni statunitensi molti analisti suggeriscono di tenere monitorato l’esito del Senato. Da qui potrebbe concretizzarsi la Blue Wave, una vittoria democratica su tutta la linea. E i mercati come reagirebbero?
Tra gli scenari che potrebbero uscire dalle elezioni americane due sono quelli che stanno facendo più presa sugli investitori. Il primo è la cosiddetta Blue Wave, un “cappotto” democratico con la conquista della Casa Bianca e delle due camere del Congresso. Il secondo scenario, per alcuni un incubo, è quello che ipotizza un esito incerto del voto, con lunghi strascichi polemici e lente procedure di spoglio per la proclamazione del nuovo presidente degli Stati Uniti.
Diciamo subito che il secondo scenario è sicuramente quello che spaventa di più gli investitori. E lo dimostrano le reazioni positive delle borse alla pubblicazione dei più recenti sondaggi che segnalano un divario netto tra i due contendenti. Ma cosa ci si può attendere dai mercati nel caso in cui si manifesti la Blue Wave?
E’ indubbio che una vittoria democratica su tutti i fronti permetterebbe all’amministrazione Biden di avere “carta bianca” per almeno due anni. Un tempo sufficiente per smantellare parte della politica trumpiana e mettere in atto i punti salienti del programma del ticket Biden-Harris. Su quali di questi punti gli investitori concentrerebbero la loro attenzione? In primis, suggeriscono gli analisti, c’è la questione tasse. Un’amministrazione democratica procederebbe senza dubbio ad una revisione dell’attuale sistema fiscale americano, anche per le società. Un intervento che alcuni si spingono a trasformare in percentuali di taglio (attorno al 12%) dei profitti aziendali.
L’altro grosso argomento su cui i mercati si interrogano è il futuro delle grandi società tecnologiche in caso di Blue Wave. Tutto ruota attorno all’idea, sponsorizzata in particolare da Elizabeth Warren, che chi offre servizi di marketplace non possa coincidere con chi vende in quel marketplace. Il riferimento esplicito è ad Amazon, ma “tremano” anche altre società come Apple e Alphabet. Le big tech, infatti, sarebbero gli obiettivi principali di una azione legislativa in tal senso.
Ma ad una analisi più profonda – questo il suggerimento di Wells Fargo – l’ipotesi Blue Wave, salvo un iniziale – poco probabile ed il perchè lo vediamo nell’ultimo paragrafo – effetto negativo, potrebbe essere digerita in tempi rapidi dai mercati e trasformarsi in qualcosa di positivo nel medio termine. La banca americana cita il corposo piano di rinnovamento delle infrastrutture, una distensione – possibile – dei rapporti commerciali internazionali (a beneficio non solo dell’equity statunitense), un ritorno degli Stati Uniti sulla strada della lotta al climate change, una spinta ai consumi derivante dall’aumento del salario minimo.
Dicevamo che un iniziale effetto negativo sui mercati della vittoria democratica sembra, giorno dopo giorno, sempre meno probabile. La motivazione principale risiede nell’attesa, quasi spasmodica, di nuovi stimoli fiscali da parte degli investitori, con le borse che già stanno prezzando l’ipotesi di un maxi intervento da parte della nuova amministrazione, qualunque colore avrà. E nei progetti a breve termine dei democratici – come ricorda l’Economist – c’è un piano di stimoli fiscali “anti-covid” nell’ordine dei 2/3 trilioni di dollari con il quale incentivare i consumi, sostenere le finanze delle imprese (soprattutto le piccole e medie) e correre in aiuto ai bilanci statali in difficoltà. Anche sul piano fiscale, ricorda ancora Wells Fargo, i tempi ed i modi della riforma potrebbero essere meno veloci e draconiani di quanto si immagini, stante la recessione che morde l’economia americana.
Foto di Jabeb13