Investire nel 2020. Qualità e prontezza per affrontare le incertezze

Continuiamo oggi la carrellata sugli outlook rilasciati in questi giorni da molti gestori. Per investire nel 2020 anche Axa ed Amundi sembrano preferire l’azionario, fermo restando che ci si muoverà su un terreno ancora ricco di incertezze.

Per Axa il 2020 sarà, almeno per la sua prima metà, un anno contrassegnato dalla fragilità. Il possibile raggiungimento di un accordo tra USA e Cina potrà stabilizzare la situazione ma la spinta verso gli investimenti, motore della crescita, sarà modesta a causa del permanere di altre incertezze. Per il gestore francese il trend del biennio 2020-2021 rimane negativo. Sia negli USA che in Europa si attendono crescite modeste. Negli States le incertezze politiche legate alle elezioni presidenziali si uniscono ad un possibile indebolimento del mercato del lavoro ed al deteriorarsi delle condizioni del mercato immobiliare. Entro fine 2020 la Fed potrebbe tornare ad intervenire sui tassi.

In Europa, sostiene Axa, rimangono sul tavolo tutte le problematiche del 2019. Per la Brexit c’è ancora tanto lavoro da fare sulla transizione dell’eventuale dopo-accordo e la Germania continuerà ad arrancare.

Se Cina e Giappone dovranno ancora fare i conti con una congiuntura in rallentamento, per il gestore francese le altre economie emergenti potrebbero beneficiare di una tregua sul commercio internazionale e guidare la crescita globale.

Venendo al come investire nel 2020, Axa si accoda agli altri gestori e vede bene il settore azionario, con un sovrappeso sui ciclici e sull’Europa. Attese di crescita dell’inflazione più robuste portano a riconsiderare, in positivo, i titoli obbligazionari collegati al carovita. Axa rinnova il suo giudizio positivo anche sugli High Yield europei.

Anche la visione di Amundi non si discosta molto da quanto visto sino ad ora. Il 2020 dovrebbe portare ad una stabilizzazione delle condizioni di mercato, con le banche centrali in modalità stand-by su posizioni molto accomodanti ed una crescita modesta delle principali variabili macro (crescita e inflazione). In questo scenario, dato per più probabile, non mancano incertezze, su tutte un fallimento delle trattative tra USA e Cina. Incertezze che potranno portare a folate di volatilità in grado di scuotere i mercati. Per Amundi viviamo e vivremo anche nel prossimo anno in una fase di fine-espansione del ciclo economico, periodo caratterizzato da tassi di crescita, dell’economia e dei mercati, moderati. Agli investitori è richiesta attenzione e prontezza nell’individuare i segnali capaci di “spaccare” il quadro e far nascere un nuovo trend.

Qualità e sostenibilità dei profitti sono i concetti chiave per investire nel 2020. Nel rispetto di questi criteri il mercato azionario potrà presentare ancora opportuntità. Amundi migliora la sua valutazione sull’azionario europeo rimanendo neutrale su USA ed emergenti. Tra gli obbligazionari la preferenza va ai Treasury USA ma tutto il comparto è visto positivamente, unica eccezione i governativi europei. Anche per Amundi le aspettative di inflazione sono troppo schiacciate verso il basso ma uno scenario che preveda un ritorno convincente del carovita non raccoglie più del 15% di probabilità.

Image by adege

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