Consumatori USA tra presente incerto e ottimismo sul futuro

Titoliamo così, riassumendo al massimo il dato sulla Consumer Confidence USA di novembre, diffuso oggi. L’economia americana continua a mostrare le sue debolezze sul settore manifatturiero ed un minimo di contagio al settore dei servizi sembra manifestarsi. I consumatori USA si dicono preoccupati del presente, ma ancora ottimisti sui prossimi mesi. Dati sulla fiducia anche in Germania. Questo e altro nel K Briefing di oggi.

Fiducia consumatori USA in calo a novembre. Il dato scivola a 125.5, sotto le attese ed in ribasso per il quarto mese consecutivo. A pesare sono le condizioni attuali dell’economia mentre i consumatori vedono con un po’ più di ottimismo la situazione da qui ai prossimi mesi.

Germania. Anche i consumatori sembrano avvertire che qualcosa nella locomotiva d’Europa sta cambiando. Il dato sulla fiducia su dicembre sale di un decimale rispetto alla precedente rilevazione e batte le attese degli analisti. Per ora si tratta solo di dati frutto di sondaggi, la “cruda” realtà macro dovrebbe mostrare un PIL tedesco ancora in difficoltà nell’ultimo trimestre 2019.

Singapore va. Risultati sopra le attese per la produzione industriale di ottobre del piccolo stato asiatico. +4% su base annua e +3.4% su base mensile. Ben oltre le attese degli analisti.

UK, mercato immobiliare. Le richieste di mutui scendono leggermente nell’ultimo report U.K. Finance Mortgage Approvals. Il dato è sotto le attese del mercato.

USA. Cala il deficit commerciale di beni ad ottobre. Significa che il rapporto tra beni importati ed esportati è scivolato a favore di questi ultimi. I numeri dicono che il calo è stato del 5,7% rispetto al mese precedente, a 66,5 miliardi di dollari (meglio delle attese). Il dato è ai minimi da 17 mesi. Nei fatti sono calate sia esportazioni che importazioni ma queste ultime con un valore più alto (-900 miliodi di dollari le esportazioni, -5 miliardi di dollari le importazioni). La riduzione del deficit commerciale è un fattore positivo perchè incide positivamente sulla quantificazione del Pil. In sostanza è lecito attendersi un Pil del quarto trimestre più alto di quanto fino ad ora ipotizzato dagli analisti.

USA. Scorte aumentano come da attese. Nessuna sorpresa dal dato sulle scorte all’ingrosso. Aumentano dello 0,2% come da attese. Aumento anche per le scorte al dettaglio +0.6%

USA altri dati. Ancora segnali che confermano come la manifattura USA continui la sua fase di contrazione mentre si indebolisce anche il settore dei servizi. Gli indici a disposizione in questo caso sono quelli del Richmond Index e della Fed di Dallas. Il primo sonda la salute dell’attività economica nel 5° distretto Fed (che comprede stati come District of Columbia, Maryland, North Carolina, South Carolina, Virginia). L’indice relativo al manifatturiero è in calo a -1 da 8, contro attese di uno stop a 6. Quello dei servizi passa da 24 a 15.

Sul settore servizi la Fed di Dallas segnala un calo dell’indice dei ricavi a novembre. Mentre l’outlook sul settore mostra un netto miglioramento a novembre rispetto al mese precedente.

USA. Mercato immobiliare. In estrema sintesi i prezzi delle case negli States continuano a salire con un ritmo molto moderato (sotto i livelli del 2015). La vendite di nuove abitazioni segna un lieve calo (-0.7%) contro attese di aumento dell’1,1%.

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Image by Steve Buissinne

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