L’indice Zew che misura le aspettative nei prossimi 6 mesi degli investitori tedeschi rimbalza a novembre, pur rimanendo in territorio negativo. Per i più ottimisti un segnale che forse la fase di contrazione ha raggiunto il suo punto di bottom. In questa direzione sembra andare anche un sondaggio condotto dalla Bank of America (ne parliamo nell’approfondimento).
Economic Sentiment. L’indice Zew sulle attese degli investitori tedeschi migliora a novembre. Migliora anche nella zona euro. Se la situazione attuale viene ancora percepita in maniera piuttosto cupa dai tedeschi, le prospettive sembrano schiarirsi da qui ai prossimi 6 mesi. Secondo alcuni economisti potrebbe essere il primo segnale che la fase di contrazione sta giungendo al suo bottom. Il conforto di questi dati potrebbe portare il governo tedesco a continuare a resistere alle pressioni su un ammorbidimento della politica fiscale.
Donald “Delay” Trump. Dopo la frenata sul negoziato USA-Cina, arriva una nuova possibile decisione “temporeggiatrice” del presidente USA. Le tariffe sulle auto europee potrebbero slittare di 6 mesi. La scadenza di metà novembre dovrebbe quindi saltare, con la politica e le case automobilistiche tedesche in pressing su Washington per trovare un accordo.
Risiko automobilistico. I player del settore automobilistico sono alle prese con un epocale cambio di paradigma. Cercare alleanze per sopravvivere ed avere abbastanza risorse per investire nell’elettrico. Così dopo l’annuncio dell’accordo tra FCA e PSA, l’attenzione si sposta su altri possibili nuove partnership. Si è detto di Volkswagen e Ford, ora si parla anche di BMW e Tata. In particolare sembra che il gruppo indiano (Tata) stia cercando una collaborazione per i marchi Jaguar e Land Rover. Il colosso tedesco sarebbe tra i papabili.
Singapore, riprendono i consumi. Dopo le gelate arriva un segnale di ripresa per i consumi con il +1.9% di settembre rispetto ad agosto. A livello anno su anno il bilancio è ancora negativo, -2.2%, ma migliorato rispetto ad agosto. I dati sono superiori alle attese e mettono meno pressione alla banca centrale. Un miglioramento della domanda interna dovrebbe risvegliare l’inflazione del piccolo paese asiatico.
Brasile, settore servizi riprende. A settembre il dato sulla crescita del settore servizi migliora sia mese su mese che su base annua. Il dato è sopra le attese degli analisti.
Inoltre, dove stanno andando i soldi dei super ricchi? Il punto sugli emergenti.
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Francia. La banca centrale avverte che la resilienza francese potrebbe scontrarsi con la congiuntura avversa. La crescita transalpina potrebbe subire una brutta battuta d’arresto nell’ultimo trimestre dell’anno.
Investitori più ottimisti ma i ricchi scappano
Il sondaggio di Bank of America ci dice che le aspettative degli investitori su un recupero dell’economia mondiale sono tornate ad aumentare. Torna a crescere l’attesa sull’azionario, sul Growth rispetto al Value e sull’Eurozona. A picco le attese sulla liquidità ma anche sui bond.
Un dato però che non sembra essere in linea con l’opinione dei paperoni mondiali. Secondo UBS Global Wealth Management la maggioranza ritiene probabile una crisi dei mercati nel 2020 e tiene un 25% del proprio patrimonio, prudentemente, in liquidità. Le incertezze sul commercio internazionale si fondono con le attese per l’esito della Brexit e per le elezioni americane.
Emergenti tra voglia di bond in euro e prospettive dell’azionario
Un interessante grafico pubblicato da Bloomberg.com ci dice che il 2020 potrebbe essere l’anno delle emissioni obbligazionarie in euro dei paesi emergenti. La Cina ha fatto da apripista ma altri paesi sarebbero pronti ad approfittare dei bassi tassi di interesse europei, favorevoli dal punto di vista del cambio.
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Foto di mibro