La decima edizione del World Happiness Report incorona per il quinto anno consecutivo la Finlandia come paese più felice del mondo.
Parlare di felicità in settimane così difficili potrebbe sembrare un po’ sfrontato, eppure l’edizione 2022 del World Happiness Report, giunto alla suo decimo anno di vita, merita di essere letta perchè, oltre alla classifica relativa al triennio 2019-2021, dedica una sezione all’analisi dell’andamento dei risultati del rapporto nel corso degli ultimi dieci anni. E ci sono indizi che spiegano, in qualche maniera, anche la complicata condizione geopolitica che stiamo vivendo.
Partiamo dal presente. Nella speciale classifica della felicità di 150 paesi del mondo trionfa per il quinto anno consecutivo la Finlandia, seguita con un considerevole distacco dalla Danimarca e dall’Islanda (4° nel 2021). Nella top 5 finiscono anche Svizzera e Lussemburgo. Tra i primi 10 paesi ben 5 sono del Nord Europa e nessuno del continente americano. Gli USA sono al 16° posto, l’Italia 31°, la Cina 72° e la Russia 80°. La classifica è stilata prendendo in esame 6 indicatori di “benessere”: il PIL/pro capite, il welfare, la generosità, l’aspettativa di vita in salute, la percezione della corruzione ed il grado di libertà individuale.
Come detto l’edizione 2022 del report è interessante anche perchè, dopo 10 anni, i ricercatori hanno provato a tracciare una sorta di riassunto di quanto raccolto in questo periodo. Un primo dato significativo deriva dal confronto tra la valutazione delle condizioni di vita nei paesi dell’Europa occidentale e orientale. Negli ultimi 10 anni il gap tra le due zone si è notevolmente assottigliato, riducendosi di oltre il 50%. Nei primi anni del sondaggio tutti i paesi dell’Est Europa hanno mostrato segnali di miglioramento nell’indicatore Cantril Ladder, tuttavia negli ultimi anni – dal 2016 in poi – il gruppo dei paesi CSI (la sfera di influenza russa) ha rallentato notevolmente il passo.
In generale, in termini di qualità di vita, è un mondo che mostra una tendenza al peggioramento. Nella maggioranza dei paesi, l’analisi di 10 anni di dati denota la presenza di un trend al rialzo di fattori come stress, preoccupazione e tristezza.
Jeffrey Sachs, direttore del Center for Sustainable Development at Columbia University, e uno tra i curatori del report, ha sintetizzato il significato di 10 anni di report in poche ma importanti parole: il supporto sociale, la generosità verso gli altri e l’onestà sono i fattori chiave del benessere. E chi governa dovrebbe prenderlo seriamente in considerazione.
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