I dati sul PIL della Zona Euro del primo trimestre 2020 sono peggio delle attese: -3.8%, con la Francia che registra un pesantissimo -5.8%. La BCE lascia invariati i tassi ma migliora le condizioni dei prestiti di emergenza ed aggiunge un nuovo strumento, i PELTROs. Questo ed altro nell’ultima K Briefing di questa settimana.
PIL Zona Euro peggio delle attese. La stima preliminare della crescita dell’eurozona nel primo trimestre del 2020 va oltre le previsioni, già pessimistiche, degli analisti. -3.8% rispetto al trimestre precedente, 6 decimali in più rispetto alle attese e crollo rispetto allo 0.1% precedente. Si tratta di un calo record, mai registrato in nessun trimestre dal 1995 ad oggi. I dati nazionali non sono meno emblematici. Francia a -5.8%, Spagna a -5.2%, Italia a -4.7%, Belgio a -3.9%, Austria a -2.5%. Con la Germania che dovrebbe puntare alla testa di questa impietosa classifica. Disoccupazione che a livello di zona euro sale al 7.4% (dal 7.3% del mese precedente). Secondo gli analisti, per un primo rimbalzo, dovremo attendere il terzo trimestre. Per il secondo le prospettive sono peggiori rispetto al primo, con tutto aprile ed una parte di maggio ancora a ritmi di produzione ridotti. Ma le cose si stanno muovendo. I consumi elettrici, ad esempio, sono tornati a crescere dopo otto settimane di calo consecutivo. Molti paesi stanno mettendo a punti piani di ripartenza per le prime settimane di maggio.
Europa, i numeri di marzo. In Germania le vendite al dettaglio sono calate del 5.6% su base mensile (meglio delle attese) e del 2.8% su base annua. In Francia la propensione alla spesa dei consumatori scende a 17.9 da -0.5 del mese precedente e ben al di sopra delle attese (-5.5). In Spagna l’inflazione su base annua prende il segno meno (-0.7%) mentre su base mensile avanza di uno 0.4%.
Germania, disoccupazione aumenta. Il tasso di disoccupazione tedesca si muove dai minimi e torna a salire. 5.8% dal 5% precedente, peggio delle attese. A fine aprile i disoccupati tedeschi in più sono stati 373mila, con il totale che si porta a 2.6 milioni di cittadini in cerca di occupazione.
Banche centrali. La FED dichiara di essere pronta a mantenere tassi bassi fino a quando l’emergenza coronavirus non sarà passata. La BCE abbassa i tassi di interesse sui prestiti TLTRO III ed aggiunge un’altra linea di prestiti a medio termine non targhettizzati (non-targeted pandemic emergency longer-term refinancing operations, PELTROs); non c’è per il momento un allargamento dell’acquisto titoli di stato anche ai cosiddetti “junk bond” (cosa che non è piaciuta ai mercati). L’impressione è che dal punto di vista della politica monetaria si sia, oramai, raschiato il barile. Sempre la BCE vede il secondo trimestre in rosso profondo mentre l’inflazione di medio termine non dovrebbe subire scossoni dalla pandemia.
USA, sussidi di disoccupazione. Nella scorsa settimana sono state 3.8 milioni le richieste di nuovi sussidi. Il ritmo scende decisamente rispetto alle prime settimane. La media a 4 settimane cala di 760mila unità a 5 milioni. I sussidi rinnovati sono ora 17,9 milioni, un po’ meno delle attese. La spesa personale dei cittadini USA scende del 7.5%. Un record storico ed un dato peggiore rispetto alle attese.
PMI Chicago. L’indice PMI dell’area di Chicago scende a 35.4 da 47.8. Il dato è peggiore delle attese. Si tratta del peggior rilevamento dal marzo del 2009. Il sottoindice relativo alla produzione tocca i minimi dal 1980.
Foto di Kerstin Herrmann