Valutare prodotti assicurativi. Efficacia, coerenza ed efficienza

Nella previdenza complementare, ma anche nel settore dell’investimento, la presenza di prodotti assicurativi o pseudo assicurativi è sempre più consistente. Come valutare le proposte? Un approccio di base propone 3 criteri: efficacia, coerenza ed efficienza.

Efficacia

Valutare l’efficacia di uno strumento significa sostanzialmente verificare che soddisfi concretamente il bisogno che dichiara di poter soddisfare. In estrema sintesi si potrebbe dire che è efficace ciò che serve. Nel caso delle assicurazione il concetto fondamentale con il quale si può valutare l’efficacia di un prodotto è sicuramente il trasferimento del rischio. Sappiamo che ci si assicura per traferire ad un altro soggetto le conseguenze economiche sfavorevoli di un determinato evento. La quantificazione del rischio trasferito è un ottimo indicatore di efficacia. Se la somma a cui abbiamo diritto al realizzarsi dell’evento assicurato è maggiore, e di molto, rispetto ai premi versati, allora il prodotto è sicuramente efficace. Più bassa e la differenza tra quanto pagato e quanto di diritto e minore sarà il rischio trasferito (ed assunto dalla compagnia assicuratrice).

Molti prodotti assicurativi si possono ancora chiamare polizze per la presenza di una copertura assicurativa che però rappresenta solo una minima parte del premio versato.

Coerenza

La coerenza di un prodotto assicurativo (ma anche di un investimento) sta nella corrispondenza tra quanto richiesto dal cliente e quanto proposto dal prodotto. Detta in questi termini sembra quasi un’ovvietà; purtroppo non lo è e molto spesso ci si ritrova un prodotto assicurativo che copre rischi che non abbiamo necessità di trasferire, oppure non copre particolari rischi che invece pendono sulla nostra quotidianità. La valutazione della coerenza di un prodotto assicurativo non può che passare dalla trasparente esposizione delle caratteristiche del prodotto.

Efficienza

L’efficienza di un prodotto assicurativo può essere espressa come rapporto tra la prestazione a cui si ha diritto ed i premi versati. Abbiamo visto che un prodotto assicurativo, per essere efficace, deve soddisfare il principio del trasferimento del rischio. L’efficienza misura la quantità di questo trasferimento e lo fa, numericamente, attraverso il calcolo dei costi che pendono su un contratto di assicurazione. Tali costi sono chiamati in gergo caricamenti e si possono scomporre in cinque elementi. Il premio “puro” ossia il prezzo pagato per il rischio; un margine di sicurezza necessario alle compagnie per far fronte a necessità superiori rispetto a quelle calcolate; i costi finanziari, vale a dire tutti i costi connessi alla gestione delle somme versate dagli assicurati; costi di attività industriale legati alla struttura della compagnia assicurativa; diritti fissi per l’apertura della pratica assicurativa e l’attivazione della polizza.

A parità di efficacia e coerenza è preferibile un prodotto efficiente, in nessun caso questi criteri vanno valutati separatamente. La caratteristica che accomuna efficacia, coerenza e efficienza è la necessaria attivazione del potenziale assicurato nel reperire informazioni, pretendendo documenti ed il tempo per poterli adeguatamente studiare. Un compito non facile ma divenuto indispensabile, visto che non tutti i prodotti assicurativi presenti sul mercato sono, nei fatti,  delle assicurazioni.

Lo spunto di questo post è stata la rilettura di un pratico e interessante manualetto. Kit di sopravvivenza del risparmiatore di Megale, Miglioli e Sorgi (Il Sole 24 ore, 2002). Una lettura ancora attuale e consigliatissima.

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